ANTONIA CASINI e FRANCESCA BIANCHI
Cronaca

Niente "vaini" per le bollette della chiesa. Il parroco scrive un appello in vernacolo

Il rettore dei Cavalieri, don Francesco Barsotti, mette cartelli in tutte le lingue, anche in pisano

Il rettore dei Cavalieri, don Francesco Barsotti

Pisa, 6 novembre 2017 - Niente ‘vaini’, la chiesa ha bisogno di offerte per pagare le bollette. Lo ha scritto chiaramente e in tutte le lingue, all’entrata, l’economo diocesano e rettore di una delle strutture più belle di Pisa, don Francesco Barsotti. I cartelli con la richiesta anche in vernacolo accolgono e avvertono tutti. L’edificio storico, la chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri, va avanti grazie alla generosità di cittadini e non solo. A spiegare l’idea è lo stesso don Barsotti: «Alcuni cartelli erano stati appesi quando c’era monsignore Armani».

Un cartello in vernacolo pisano comparso in chiesa
Un cartello in vernacolo pisano comparso in chiesa

Ma quello in pisano aggiunto dopo ha fatto ridere e convinto molte persone. «Siccome di vaini un ce n’è... Fammi un popò un piace’... Lascia du lilleri nel lillerajo pe’ mantene’ tutto il Baccelaio». La postilla recita: «Non so se ir Signore te ne sarà grato, ma di siuro ir contatore non troverai staccato!». A scriverlo è stato il diacono, un pisano doc. «A giugno – continua don Francesco – abbiamo avuto l’apertura straordinaria. E abbiamo notato che ci sono stati molti avventori da tutte le parti del mondo, così abbiamo deciso di mettere l’avviso in più lingue». Arabo e cinese, oltre ai più classici inglese e spagnolo. «Questa chiesa monumentale non ha più risorse per il suo mantenimento. E’ gradita un’offerta per le spese di gestione. Grazie», la traduzione in italiano. «A questi, è stato aggiunto un messaggio divertente per i pisani che ci tengono che sia vista». Adesso, la chiesa viene aperta una volta ogni 15 giorni, prossimo appuntamento sabato e domenica 12 per la festa di santo Stefano papa, insieme ai Cavalieri. In quella occasione, sarà aperto anche Palazzo dei Dodici in collaborazione con gli Amici di Pisa e l’associazione dei finanzieri in pensione.

Ci sono lavori urgenti da fare, già messi in cantiere, dopo il recente sopralluogo della Soprintendenza, soprattutto sulla navata di destra, che guarda piazzetta e via Ulisse Dini, che non aveva subito interventi-tampone durante il vecchio restauro e poi il ripristino dell’organo che si è rovinato l’estate scorsa durante un forte temporale. L’organo storico ha avuto danni. Abbiamo fatto fare i preventivi che per fortuna non sono molto alti e quindi stiamo cercando fra le varie associazioni di zona per trovare un finanziamento. A gennaio, i Cavalieri, nel progetto per le aperture delle chiese di Pisa, sarà inserita in uno dei tre percorsi di visita e sarà aperta regolarmente con gruppi di volontari». I cartelli? «Funzionato benissimo dopo l’estate, grazie alle offerte, siamo riusciti a pagare le bollette della luce. Teniamo però, per la sicurezza, sempre due o tre persone presenti che possano vigilare. Soprattutto le navate laterali attirano molta curiosità». E per i prossimi mesi, nuove iniziative: «ci saranno occasioni in cui la diocesi organizzerà appuntamenti e la chiesa sarà aperta».