REDAZIONE PISA

Annuncio discriminatorio È bufera in farmacia

Il titolare Dinucci: "È una questione organizzativa, l’84% del personale è donna"

È un’accusa pesante di discriminazione sessuale quella che parte da ‘Non una di meno Pisa’ e che viene rivolta alla Farmacia Dinucci di San Giuliano Terme, che da poco ha inaugurato i nuovi locali. "La farmacia Dinucci ha infatti inviato attraverso la segreteria didattica del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Pisa una richiesta di assunzione di personale di sesso maschile", si legge sul profilo Facebook di Non una di meno, che riporta integralmente il testo: "Per la nostra attività appena trasferita in nuova sede saremmo alla ricerca di un collaboratore farmacista che per ragioni organizzative dovrà essere di sesso maschile ed abbia già lavorato in farmacie in area pisana in modo da essere ‘autonomo’ nei molteplici aspetti e criticità quotidiane della professione". Il gruppo pisano aggiunge anche che "le discriminazioni in ambito scolastico, universitario e lavorativo sono un’esperienza quotidiana vissuta da moltissime donne. Ebbene, oggi la farmacia Dinucci ci ha dato un esempio concreto di come sessismo e discriminazione si concretizzano in un’offerta di lavoro che è semplicemente preclusa a chi non è di sesso maschile".

Ma quali sono le ragioni per cui la farmacia sta cercando una figura specifica? A spiegarlo è il titolare, il dottor Francesco Dinucci (foto). "Ovviamente ci saranno sedi opportune per rispondere, ma la mia posizione è precisa: ho scritto una mail privata, non un annuncio, a una persona che ha messo a disposizione una rubrica di farmacisti. La nostra azienda – sottolinea con orgoglio – in pieno periodo di Covid ha assunto 6 donne negli ultimi 4 mesi. Mi dicono che ciò non significa nulla, che mi arrampico sugli specchi, ma tra queste ci sono farmaciste, estetiste e addette alle pulizie. Devo coprire 13 ore, due turni interi e uno spezzato, per una serie di servizi come telemedicina o applicazione di holter e ci sono persone, soprattutto anziani, che si trovano in difficoltà a farsi mettere gli elettrodi da una donna". Da qui la richiesta di una figura maschile.

"Si chiama questione organizzativa, per garantire a una signora di farsi applicare un holter da una farmacista donna e a un signore da un maschio. Se devo assumere una persona, devo fare anche una valutazione di questo genere. Nella mia farmacia l’84% del personale dipendente è composto da donne: per la precisione ho 12 donne e 1 uomo. Quello che è stato dipinto, non rispecchia la realtà". Il dottor Dinucci replica anche all’accusa di ‘annuncio illegale’. "Quello non è un annuncio, ma una lettera a un dottore per sapere se aveva una persona da indicarmi per essere assunta. Capisco che se lo interpreti come annuncio è irregolare, ma non si può non considerare il contesto. Tra l’altro – conclude Francesco Dinucci – sono state anche le mie dipendenti a suggerire di prendere un maschio proprio per ovviare alle problematiche suddette".

Igor Vanni