Allarme per l’orto botanico "Salvarlo diventi una priorità come fu per la Torre di Pisa"

Il candidato sindaco di Una città in Comune Ciccio Auletta rilancia lo studio dell’Università secondo cui i 60% delle piante presenti secolo spariranno per effetti dei cambiamenti climatici.

Allarme per l’orto botanico  "Salvarlo diventi una priorità  come fu per la Torre di Pisa"

Allarme per l’orto botanico "Salvarlo diventi una priorità come fu per la Torre di Pisa"

"Fa riflettere lo studio dell’Università di Pisa pubblicato sulla rivista internazionale ‘Sustainability’ per il quale il 60% degli alberi attualmente presenti nell’Orto botanico di Pisa sono a rischio estinzione entro la fine del secolo a causa del cambiamento climatico". A rilanciare l’allarme è Ciccio Auletta, candidato sindaco per Una città in comune – Unione Popolare.

"La notizia dello studio condotto dall’Università di Pisa colpisce al cuore e fa riflettere anche sulla cecità con cui si portano avanti le pratiche di governo della città, mettendo ancora l’auto privata al centro della mobilità, senza porre in discussione i consumi sfrenati, il turismo mordi e fuggi insostenibile, l’utilizzo delle fonti fossili, mai prendendo in seria considerazione la necessità strategica di rafforzare la presenza multifunzionale sul verde - sottolinea Auletta - parliamo di multifunzionalità perché il verde ha davvero tante utilità per la città: ne aumenta la bellezza, dà spazio alla vita sociale e ricreativa di persone di ogni età, è fondamentale per la salute nelle aree urbane, incrementa la permeabilità dei suoli, mitiga gli impatti dell’inquinamento e del cambiamento climatico, offre riparo e nutrimento alla biodiversità. è una delle vere grandi opere necessarie e strategiche a Pisa e non va trattato come pura decorazione o intralcio, come abbiamo visto e vediamo fare prima dal centrosinistra e ora dal centrodestra".

"L’Orto botanico, poi, ha un valore monumentale, simbolico e scientifico unico al mondo - prosegue - nello scenario più pessimistico, da quanto leggiamo sui giornali si parla di perdere il 60% delle specie arboree che ora lo popolano: una perdita di un valore incalcolabile. Tra queste c’è addirittura l’alloro, una pianta fondamentale nella nostra cultura, tanto che incorona la testa di Dante. Pensiamo se poi questa perdita fosse la spia di un cambiamento di portata così ampia da coinvolgere massicciamente gli ecosistemi boschivi e campestri che circondano la nostra città: una tragedia epocale".

"Pensiamo che salvare l’Orto botanico debba avere lo stesso valore che ha avuto salvare la Torre e deve essere assunto alla base di un modello generale di cambiamento del governo della città, anche a partire dall’investimento sul verde e dalla lotta al cambiamento climatico. sono necessari consapevolezza della gravità del problema, studio, fantasia e creatività per immaginare nuovi modi di gestire la città, coraggio politico per attuarli coinvolgendo la popolazione - conclude il candidato sindaco - purtroppo centrodestra e centrosinistra, portandoci fino a questo punto, hanno già dimostrato di non essere all’altezza della sfida".