Aggredito e ferito in casa da due compagni di scuola

Ha il sapore di una spedizione punitiva quanto accaduto a un 17enne preso di mira da due coetanei. Sull’episodio, da chiarire, indaga ora la polizia

Necessario l'intervento della polizia

Necessario l'intervento della polizia

Pisa, 29 maggio 2023 - Hanno atteso che i genitori non fossero in casa e sono andati a trovare il loro coetaneo. Doveva essere un pomeriggio insieme, con la merenda e i giochi e invece - questa la prima ricostruzione della polizia - si sarebbe trasformato in una punizione per il loro compagno. Perché lui, un 17enne pisano, nella loro mente avrebbe riferito qualcosa su di loro e una precedente aggressione, fuori da scuola, un istituto superiore cittadino. Il fatto è accaduto nel weekend. Lui, il ragazzino, invita nella sua abitazione due coetanei. Nell’alloggio non c’è nessuno oltre a loro.

Parlano, poi le accuse. “Che hai detto su di noi in giro?”. Perché per quella precedente storia, un episodio dopo il suono della campanella, all’esterno della scuola, a metà maggio, ci sono indagini in corso. Era stata la polizia municipale a procedere. “Hai parlato di noi?”, gli avrebbero chiesto. Il ragazzo (estraneo ai fatti di metà maggio) avrebbe cercato di difendersi.

“No. Non sono stato io. Non ho detto nulla”. Ma i due avrebbero continuato e, alla fine, il 17enne si è fatto male a una mano. È stato portato in Pronto soccorso: e i medici hanno riscontrato che ha un dito rotto. Partono la denuncia e le indagini. Si cerca di capire se davvero ci siano legami tra le due storie, e anche di individuare i ruoli e le eventuali responsabilità. Ma la vicenda, finisce sulle chat delle classi e viene distorta in parte. Amplificata.

Il tam tam, le ipotesi e l’indignazione. Perché quando si discute di violenza tra minori è sempre triste. I messaggi si moltiplicano e pure la paura perché la sensazione è che la rabbia degli adolescenti sia ora incontrollabile. Ma qualche cosa è successo e bisogna approfondire. Alla polizia sta il compito di verificare e ricostruire con cura l’accaduto. Fuori dai social che però ora condizionano tutto. Purtroppo dopo il Covid, le chiusure, la didattica a distanza, la socialità ridotta, storie simili si sentono spesso. Anche su Pisa.

I docenti stanno facendo formazione specifica e si cercano di organizzare corsi per gli studenti. Sembra che le minacce verso il 17enne fossero state anche precedenti, uno degli aspetti da chiarire. Certo, non è facile ripartire sui banchi dopo tre anni complicati, come se niente fosse, ma è necessario. E forse è proprio questo il punto, qualcosa nel frattempo c’è stato, ha riguardato tutti e non si può più ignorare. Né si può delegare solo alla scuola la strada per uscirne.