"A 9 anni scrissi alla Nasa. E mi risposero..."

Pia Astone, la scienziata italiana che guida il gruppo Virgo alla Sapienza, oggi sarà alla Nunziatina: "Se AstroSamantha mi portasse a fare un giro.."

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"Avevo 9 anni. Tutti davanti alla televisione e vedere lo sbarco sulla luna. Io no. Guardavo la luna dalla finestra ed ero convinta di aver visto gli astronauti davvero e fosse ne sono ancora convinta". Pia Astone è la scienziata italiana incaricata di scrivere il primo articolo scientifico, che ha annunciato la scoperta delle onde gravitazionali. Attualmente guida il gruppo Virgo alla Sapienza. Lei assieme ad altre due scienziate Ornella Juliana Piccinni dell’Istituto Ifae di Barcellona e Julia Casanueva, ricercatrice di Ego, è la protagonista dell’incontro (alle 19.30 di stasera) Donne in ascolto del cosmo.

Come si è avvicinata al mondo delle onde gravitazionali?

"Col naso all’insù. La luna, i pianeti, lo spazio mi hanno sempre attratto come molti bambini".

Un’infatuazione passeggera? "Macché. Pochi anni dopo, rimasi scioccata dall’incredibile avventura degli astronauti dell’Apollo 13 che rischiavano di non ritornare sulla terra. Presi carta e penna e scrissi alla Nasa. Forse ero innamorata di qualcuno di loro. Fatto sta che la Nasa mi rispose. Ero poco più di una bambina".

Visto che di astronauti si parla, prova invidia per Samantha Cristoforetti che ci guarda dalla stazione spaziale?

"Invidia no. Abbiamo scoperto le onde gravitazionali. Però se mi invitasse a fare un giretto lassù… Ci andrei subito. Lei però ha fatto da apripista. Ha realizzato il sogno inesprimibile di me e altre bambine. Negli anni ’70 chi sapeva dove e come diventare astronauta? Cristoforetti ha dato concretezza e realtà ai sogni di tante bambine che in passato avrebbero voluto essere astronaute".

Cosa è successo il giorno dopo la scoperta delle onde gravitazionali?

"Nulla. O meglio spiego. Il 15 settembre del 2014 riceviamo un strano impulso, un segnale da un buco nero. Eravamo increduli. Abbiamo pensato che fosse un test. Li facevamo. Poi che fosse un fake o un "imbroglio" cioè è possibile iniettare segnali fasulli, di disturbo all’interno di dati. Fu creata una commissione di indagine ad hoc. Dopo sette giorni di estenuante attesa, la commissione ci disse che era altamente improbabile ma non impossibile che fosse un falso. Fu costituita una seconda commissione che escluse si trattasse un test".

E cosa successe allora?

"Di nuovo niente. Cioè eravamo tenuti alla segretezza. Figuratevi che dovevamo togliere persino i fogli dalle stampanti. Da settembre, solo a febbraio si fece una conferenza stampa".

Altro momento emozionante? "Nel 2017 intercettammo con Virgo, un segnale proveniente da due stelle di neutroni. Immaginate una stella come il sole che collassa in un raggio di 10 km. Una massa e densità impressionante. Un cucchiaino di polvere di stella di neutroni pesa come l’intero Everest".

Cosa è cambiato da quando si iscrisse alla Facoltà di fisica ad oggi?

"Tutto. Avevo appena fatto la maturità. Avevo un buon insegnante di Fisica ma, di base la fisica era una perfetta sconosciuta. Io e la mia amica, non riuscivamo neppure a trovare la sede della facoltà. E non sapevamo a cosa saremmo andate incontro; quali corsi, su cosa, con quale insegnante. Avevo paura di non farcela perché non era come oggi che ci sono tutorial, corsi di orientamento e soprattutto il web. Ma alla fine sì, ho realizzato ciò che volevo se pur tra mille incognite". L’evento è organizzato dall’Osservatorio Gravitazionale Europeo – EGO, casa istituzionale di Virgo. Modera l’incontro Vincenzo Napolano di Ego.

Carlo Venturini