“Samuele ucciso dal vaccino”, scritta choc al cimitero. La moglie del vigile del fuoco: “Vergogna”

Le parole vergate con vernice spray rossa all’ingresso del camposanto di Pescia. Samuele Del Ministro è morto a 50 anni per un malore, la moglie Stefania Berti scrive: “Non avrei mai pensato che la sua morte potesse essere strumentalizzata”

La foto postata su Facebook delle scritte al cimitero di Pescia

La foto postata su Facebook delle scritte al cimitero di Pescia

Pescia (Pistoia), 4 maggio 2024 – Grandi lettere di colore rosso vergate sulla pietra monumentale all’ingresso del cimitero di Pescia. Letteralmente si legge: “Samuele non da malore ma da vax ucciso”. La scritta è apparsa ad appena un giorno dal funerale di Samuele Del Ministro, vigile del fuoco stroncato da un malore ad appena 50 anni. Un uomo dalla grande professionalità, un formatore dei vigili del fuoco che aveva fin qui affrontato una importante carriera che lo aveva portato in Piemonte, dove ha perso la vita. Le sue radici, la sua famiglia, erano però a Pescia. Sull’atto vandalico è stata aperta un’indagine dei carabinieri di Montecatini Terme.

Stefania Berti, la moglie della vittima, attraverso i social, ha mostrato tutto il suo dissenso. “Samuele credeva fermamente nella scienza, così come ci credo io – si legge nel post pubblico di Berti –  Sapeva che la scienza non sempre offre le risposte e le soluzioni, ma è l’unica strada percorribile dalle persone razionali e intelligenti, quale lui era e quale sono io, di fronte a certi problemi. La superstizione, le false fedi, i fanatismi e la sciocca credulità non gli appartenevano, come non appartengono a me. Non ci è mai importato niente di cosa ci fosse dentro i vaccini, che è ciò che sembra preoccupare di più i no vax. In quei mesi terribili del Covid il suo unico pensiero non era per se stesso, ma per le tante persone intorno a noi che bisognava proteggere. E un vigile del fuoco quell’altruismo ce l’ha dentro fin da prima che indossi il casco per il suo primo giorno di lavoro, altrimenti sceglierebbe un altro mestiere. La persona che ha imbrattato il muro del cimitero dove riposa, invece, non ce l’ha. Rivela, di lui, un egoismo e una superficialità che Samu avrebbe disprezzato dal più profondo del suo cuore buono. Gli atti vandalici lo facevano profondamente arrabbiare”.

“Chi ha commesso questo gesto ignobile non solo non conosceva Samu, ma ha infangato il suo ricordo e la sua memoria – conclude – Non avrei mai pensato che la sua morte potesse essere strumentalizzata, tanto meno per una battaglia che non condivido assolutamente e che ci offende in ogni fibra dell’anima: a dolore si somma dolore. E voglio che l’autore di questo gesto, se leggerà le mie parole, sappia che non c’era alcun bisogno di regalarmene un altro po’”.

Il sindaco: “Gesto ignobile, comunità sconvolta”

"Un vero e proprio scempio sull'esterno del cimitero centrale a opera di alcuni facinorosi no vax che hanno imbrattato con della vernice il muro esterno", ha dichiarato il sindaco di Pescia Riccardo Franchi. "Si tratta di un gesto ignobile che come amministrazione Comunale e a nome di tutta la Comunità condanniamo fermamente e che abbiamo già denunciato alle forze dell'ordine, le quali ci auguriamo che riescano a individuare i responsabili grazie alle telecamere della zona. La cosa che fa più male, oltre alla gravità del gesto, è il fatto che non si sono fermati nemmeno davanti a una tragedia immane che ha sconvolto la nostra città come la morte di Samuele a cui ieri pomeriggio abbiamo dato l'ultimo saluto. Abbiamo subito attivato l'ufficio tecnico per ripulire questa ignominia che Pescia non meritava assolutamente," conclude il sindaco Franchi, "specialmente in un posto simbolico come il cimitero".