
Il muro dell’abitazione di Giuseppe Guarcina in via delle Molina tirato giù dalla manovra del tir
Pescia (Pistoia), 20 maggio 2025 – “Mi ha svegliato il rumore di ferraglia. Sono uscito, e il camion aveva già fatto manovra ed era ripartito”. Alle 6.30 circa di lunedì mattina, sono stati questi la sveglia e il ‘buongiorno’ per Giuseppe Guarcina. Per la sesta volta, da quando il ponte di Ponte all’Abate è stato chiuso al traffico per i mezzi pesanti, un tir è arrivato ai piedi della struttura, e trovandosi costretto a invertire il senso di marcia, nel fare manovra è entrato nel giardino della sua abitazione, la prima sull’intersezione con via delle Molina.
“Dopo le prime volte in cui uno di questi mezzi pesanti mi era entrato in casa – spiega amareggiato –. Erano rimasti in piedi solo due pezzi di muro; avevamo deciso di fare pulizia, ed era intervenuto un muratore per abbattere tutto quello che era rimasto del muro. Per delimitare l’area di intervento aveva posizionato delle transenne”. Non è bastato. “Mi ha svegliato il rumore del ferro contorto e schiacciato – racconta – quando mi sono affacciato il camion aveva invertito la marcia e stava ripartendo. Mi sono vestito e l’ho seguito, ritrovandolo all’altezza di Villa delle Rose, a Castellare. L’ho fermato e ho chiamato i vigili, che sono venuti. Sono riuscito a tornare a casa qualche minuto dopo le 8. Questa volta, il danno effettivo si è limitato alle transenne. Ma il conto della spesa che, a oggi, abbiamo dovuto sostenere è di 22mila euro. Non c’è più il muretto di recinzione, né il cancellino pedonale; non ci sono più le cassette per gli allacci di acqua e gas, le condutture, oggi, sono a vista, all’aperto”.
Guarcina è stanco di questa situazione. “Sembra che non interessi a nessuno. Mettono il cartello che il ponte è chiuso al traffico, e tutto finisce lì, non ci sono verifiche o controlli lungo le strade. Io mi sono abituato a ‘fare la guardia’, di solito sono in piedi dalle 6 del mattino per controllare. Questa volta, purtroppo, mi sono alzato tardi”.