
I Ris dei carabinieri a lavoro sul casolare dove abitava Vasile Frumuzache (Goiorani)
Si allarga l’inchiesta sul killer delle escort, Vasile Frumuzache, la guardia giurata di 32 anni che ha confessato gli omicidi delle due giovani cittadine romene: Denisa Maria Paun e Ana Maria Andrei. La notizia è stata riportata ieri da La Repubblica. Già dalla prima confessione del rumeno, Procura di Prato e carabinieri avevano sospettato una catena di delitti seriali. Scavando su questo fronte, a partire dalle denunce di scomparsa, gli investigatori sarebbero arrivati ad altre due donne di cui non si hanno più notizie. Anche in questo caso giovani escort, ma tra chi indaga il riserbo è massimo.
A spingere verso l’ipotesi di una catena di delitti seriali, riporta Repubblica, anche i carabinieri del Reparto analisi criminologiche, che hanno tracciato il profilo di Frumuzache giudicando concreta la possibilità che abbia ucciso altre volte. Al centro il passato traumatico dell’uomo. "Non so perché le ho uccise – le parole usate nel terzo interrogatorio –, ho sempre reagito male ad un rifiuto". La pista dei delitti seriali è punteggiata anche da alcune analogie e elementi rituali, come l’uso degli stessi cellulari: nella notte dell’omicidio di Denisa, il killer ha utilizzato la sim di Ana Maria, la prima escort uccisa, per chiamare la sua utenza. Perché l’ha fatto? Uno dei tanti misteri delle vicenda.
Ma la pista del killer solitario affianca l’altra pista, quella di una serie di delitti su commissione con Frumuzache che, in questa chiave, sarebbe un sicario per conto di bande di sfruttatori della prostituzione. Lui, intanto, continua a negare di aver fatto altre vittime. Nell’interrogatorio dello scorso 19 giugno, il terzo, aveva confermato quanto detto nelle precedenti confessioni. Con una sola eccezione: aveva infatti chiarito di non aver decapitato Denisa nel residence Ferrucci a Prato, ma di averlo fatto nello stesso campo in cui sono stati poi trovati i resti.
L’altro mistero: la sera dell’omicidio, mentre tornava verso casa a Monsummano, ha fatto una telefonata di 40 minuti a un’altra utenza telefonica nelle sue disponibilità e che ha agganciato una cella compatibile con la zona di casa sua. Chi ha chiamato? I primi sospetti sono ricaduti sulla moglie dell’uomo ma sono stati subito fugati: in quei giorni la moglie era in Campania per un corso di formazione. Chi c’era allora dall’altra parte della cornetta? Gli investigatori sono al lavoro per chiarire tutti i punti della vincenda. E capire anche se le due escort di cui non si hanno notizie sono state uccise. E se sono state uccise da Frumuzache.