
L'arrivo di profughi afghani in Italia
Montecatini Terme, 25 agosto 2021 - Sono arrivati quasi a mezzanotte, al termine di una giornata di fibrillazioni, con voci e indiscrezioni che si rincorrevano l'un l'altra. I circa cento profughi afgani che trascorreranno il periodo di quarantena per garantire che non siano affetti da Covid-19. Queste persone trascorreranno esclusivamente tutto il tempo necessario in tre alberghi di Montecatini . Al fine di garantire la sicurezza dei profughi arrivati in città, le autorità hanno chiesto ai mezzi di comunicazione di non pubblicare i nomi delle strutture dove sono ospitati.
La loro presenza, come ricordano le autorità, è limitata al solo periodo di quarantena e non si trasformerà in un più lungo periodo di soggiorno. Ma il comunicato della Regione, che pubblichiamo più sotto, lascia più di un dubbio che il soggiorno in città sia così breve. L'arrivo a tarda sera è stato deciso per evitare che curiosi vari disturbassero gli afgani. Così, mentre turisti e cittadini consumavano in allegria aperitivi e cocktail nei locali della movida, le persone destinate alla quarantena potevano raggiungere le loro camere senza problemi.
L’arrivo dei profughi destinati alla quarantena, del resto, è stato per tutto il giorno l'argomento di discussione principale in città. Le autorità hanno tenuto conto anche di possibili azioni di esagitati, un problema comunque residuale, e hanno optato per l'arrivo notturno. Eugenio Giani esprime soddisfazione per la scelta, un po’ difettosa, forse, dal punto di vista della comunicazione e dei rapporti con le altre amministrazioni. Il presidente della Regione avrebbe potuto gestire la faccenda creando meno scompiglio a Montecatini, in un periodo in cui il turismo non va troppo male. L’arrivo delle persone destinate alla quarantena, comunque, si è svolto senza problemi e anche la loro permanenza dovrebbe essere più che tranquilla, grazie anche al programma di intensi controlli delle forze dell'ordine.
"Siamo in costante contatto con il ministero della Difesa e con la Protezione civile nazionale", dichiara il presidente Giani. "Dopo dieci giorni di quarantena inizierà la fase vera e propria dell’accoglienza – prosegue - con riferimento ai Comuni ospiti che alle strutture utilizzate, che sarà comunque coordinata dai prefetti nell’ambito del Sistema di accoglienza e integrazione (Sai), il programma nazionale che già vede in Toscana la presenza di 1500 profughi da zone a rischio di vari paesi. La Protezione civile regionale - precisa Giani - fornirà tutto il supporto necessario in collaborazione con le istituzioni sul territorio". "Abbiamo dato fin da subito la nostra disponibilità ad accogliere i rifugiati – conclude il governatore - nel rispetto della tradizione di accoglienza e di organizzazione della Toscana".