
Firenze, 25 agosto 2021 - Dice che ha il telefono rovente nonostante sia in vacanza ma dice pure che "va bene così". Perché nonostante mastichi da anni i bassifondi della città, quella che fatica a mettere insieme il pranzo con la cena e tutto quel mondo che laggiù regala gambe e fiato per fare del bene senza favor di telecamere, Sara Funaro, assessore al sociale di Palazzo Vecchio, non smette di stupirsi e di allargare sorrisi di fronte a una Firenze che "ancora una volta sta dimostrando un’anima enorme". Le foto spaccacuore che arrivano da quella Kabul ’ricatturata’ dai Talebani – con bambini dagli occhi giganteschi e spersi, in collo a mamme in lacrime e babbi stravolti – hanno scosso i fiorentini che si stanno mobilitando per dare una mano "a queste creature". «Sì – dice la Funaro – c’è un moto di solidarietà incredibile da parte di tutti, cittadini, associazioni, singoli volontari che dicono semplicemente ’Doteci come fare a dare una mano’". Già una trentina le mail arrivate in Comune e inviate da fiorentini pronti ad aprire le loro porte ai profughi. “Diteci solo come dobbiamo fare“, dicono. Già, qui sta il punto. Funaro cerca di spiegare questa fase ancora embrionale dell’accoglienza. «Per il momento come Comune stiamo raccogliendo tutte le disponibilità. In un secondo momento, quando si capiranno meglio le dinamiche e i tempi degli arrivi, queste offerte verranno strutturate, anche attraverso un percorso ministeriale". Il sindaco Dario Nardella continua a monitorare la situazione. Ieri ha voluto ringraziare la Federazione Giuoco Calcio. "Ho appreso della disponibilità della Figc di accogliere, a Coverciano, calciatrici e calciatori afghani rifugiati. Firenze è al fianco di Gabriele Gravina, e faremo la nostra parte per dare una mano". «Nel rispetto delle indicazioni di Governo e delle organizzazioni sportive - ha continuato Nardella - ribadiamo la nostra volontà di difendere i diritti umani di calciatori e calciatrici e di proteggere quanti riusciranno a uscire dall’Afghanistan. Grazie alla Figc per aver pensato a Coverciano, che già durante l’emergenza più dura del Covid è stato alleato prezioso per la città". Intanto la Comunità Ebraica fiorentina plaude proprio alle parole del sindaco che ha espresso l’impegno a mobilitarsi per l’accoglienza delle persone. "In momenti come questi è necessaria una mobilitazione comune - dice il presidente Enrico Fink - . Non possiamo restare indifferenti di fronte al dramma di una popolazione, e in particolare al terrore che leggiamo negli occhi delle donne afghane. Come ha scritto Ugo Caffaz, le immagini di genitori che affidano a sconosciuti i propri figli perché siano tratti in salvo non può non colpirci: e anche se nessun paragone fra vicende storiche diverse è possibile, Storia e Memoria non sono scindibili. Abbiamo dato massima disponibilità al Comune per fare la nostra parte".