
Il momento dell’arresto dello psicologo 45enne
Montecatini Terme, 29 dicembre 2023 – Salgono a sedici le giovani donne che hanno denunciato uno psicologo di 45 anni per abusi sessuali aggravati. Altre tre donne, infatti, si sono rivolte all’autorità giudiziaria al fine di raccontare i fatti in cui sarebbero rimaste coinvolte. Al momento a denunciare l’uomo sono state dieci ragazze, minorenni al momento dei fatti, e altre sei donne. Le indagini del commissariato di Montecatini, coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Grieco, sono ormai in fase avanzata.
L’ex psicologo , ora dimessosi dall’ordine della Toscana, fino ad alcuni giorni fa era sottoposto alla misura cautela della custodia in carcere nella casa circondariale di Prato. Gli avvocati Mauro Cini e Davide Pucci del foro di Prato, dopo il diniego del pm Grieco e del gip Patrizia Martucci, hanno ottenuto la scarcerazione del loro assistito dal tribunale del riesame di Firenze. Il provvedimento è stato favorito anche dal fatto che l’indagato abbia lasciato il suo ordine professionale. L’uomo è così uscito dalla cella e adesso si trova nella sua abitazione in provincia di Pisa ai domiciliari, su cui dovranno vigilare i carabinieri.
L’accusa di abusi sessuali è aggravata perché sarebbe stata esercitata nei confronti di alcune ragazze minori di 18 anni e ai danni di persone a lui affidate per ragioni di cura. L’uomo sarebbe responsabile di palpeggiamenti, toccamenti e contatti diretti reiterati. Questi comportamenti sarebbero iniziati dal 2013 e sarebbero andati avanti fino al 2023. I reati sarebbero stati commessi nei confronti di dieci pazienti, in base all’ipotesi iniziale degli inquirenti, di cui sette minorenni (e tra queste quattro ragazze all’epoca dei fatti con meno di sedici anni). Il provvedimento ha spinto altre presunte vittime a farsi avanti.
L’indagine è nata in seguito alla denuncia formalizzata nel gennaio di quest’anno da una vittima la quale, all’epoca dei fatti 14enne, ha raccontato di aver conosciuto lo psicologo durante alcuni incontri di presentazione organizzati da un istituto scolastico che frequentava, volti a far conoscere gli obiettivi e la funzione degli sportelli dedicati al disagio. Una volta attirata la simpatia di alcune giovani pazienti, secondo quanto riscontrato dagli inquirenti, lo specialista le invitava a sottoporsi a terapia privata presso il proprio studio, inizialmente insegnando alcune tecniche di respirazione e rilassamento.
A un certo punto, hanno sostenuto le vittime, lo psicologo sarebbe passato tecniche irregolari che vertevano sul contatto fisico. In quelle circostanze, secondo i riscontri della polizia, le presunte vittime, nel corso di alcune sedute nelle quali il professionista si sdraiava accanto a loro in una stanza attigua allo studio dove erano stati collocati dei materassini, avrebbero subitoi palpeggiamenti.