ENRICO BALDINI
Sport

Basket Un esempio concreto di come territori anche distanti possano collaborare per costruire una realtà più grande. Pontremolese, il progetto Aulla sta raccogliendo i frutti. In costante crescita il numero dei ragazzi tesserati

Nella mappa sportiva della Lunigiana, spesso dominata da discipline storiche come il calcio e la pallavolo, si sta ritagliando uno...

Tanti ragazzi hanno aderito al progetto basket nella città di Aulla

Tanti ragazzi hanno aderito al progetto basket nella città di Aulla

Nella mappa sportiva della Lunigiana, spesso dominata da discipline storiche come il calcio e la pallavolo, si sta ritagliando uno spazio significativo, una realtà che nasce dalla volontà di costruire qualcosa di nuovo, di condiviso, di alternativo: il basket ad Aulla. Un’iniziativa giovane ma già radicata, che in due anni ha coinvolto oltre trenta bambini e ragazzi dai 5 ai 13 anni, offrendo loro un’opportunità concreta di praticare uno sport di squadra moderno, educativo e coinvolgente. Il progetto nasce dall’esperienza consolidata della Pontremolese Basket e dalla sua estensione sul territorio di Lunigiana.

La connessione tra Aulla e Pontremoli – due poli spesso separati nei percorsi sportivi – ha generato un esempio concreto di come territori anche distanti possano collaborare, unendo energie, competenze e volontà per costruire qualcosa di più grande. È in questo contesto che l’attività cestistica si è trasformata in un’opportunità reale per tante famiglie del territorio. Nata sulle ceneri di una esperienza intensa ma che si esaurì a cavallo degli anni Novanta e Duemila, la passione per questo sport, ha riportato nelle palestre rimesse a disposizione della comunità dalle amministrazioni comunali di Aulla e Podenzana, una nuova avventura agonistica, per giovani, giovanissimi atleti. Alle porte del terzo anno, superate le difficoltà per l’avvio di una esperienza completamente rifondata, le soddisfazioni sono concretamente palpabili. Il dato più significativo non è solo l’aumento degli iscritti, ma il fatto che bambini provenienti da diverse località limitrofe ad Aulla, si ritrovino ogni settimana in palestra a giocare, conoscersi, crescere. È un nuovo modo di aggregazione, che risponde in modo concreto alla mancanza di alternative nei piccoli centri, spesso raccontati solo attraverso le difficoltà. Qui invece nasce uno spazio sicuro, educativo, sano. Il progetto rappresenta un’alternativa credibile e stabile agli sport tradizionali.

È una risposta silenziosa ma efficace alla carenza di proposte aggregative e alla necessità di percorsi educativi non scolastici. Lo sport, in questo caso il basket, diventa uno strumento per costruire relazioni, stimolare l’autonomia, rafforzare l’identità di un territorio frammentato ma ricco di energie. Alla guida tecnica del gruppo di Aulla c’è l’allenatore Gaetano Caracausi, punto di riferimento costante per bambini e famiglie, capace di trasmettere passione, disciplina e spirito di squadra. Intorno a lui ruotano le figure chiave della società sportiva, sia sul fronte aullese che su quello pontremolese: persone che, con spirito volontario e dedizione, stanno dando vita a una realtà solida e in crescita. Fondamentale è stato sino a qui anche il ruolo del presidentissimo della Pontremolese Basket, Pietro Ferdani, e dei due dirigenti, i fratelli Emanuele e Paolo Filippi, che hanno creduto sin dall’inizio nell’idea di espandere l’attività al di fuori di Pontremoli, con uno sguardo attento ai bisogni del territorio e una visione inclusiva dello sport come servizio alla comunità.

La rete dei referenti, educatori, collaboratori e dirigenti ha reso possibile la nascita e il consolidamento del progetto, lavorando con costanza e competenza. La macchina organizzativa della Pontremolese è già al lavoro per preparare al meglio la nova stagione che vedrà nuovi innesti, a fianco delle attuali tre squadre, suddivise per età.

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