
Le forze dell’ordine hanno spiegato al pubblico presente quali possono essere le potenziali trappole che i truffatori tentano di mettere in atto
Tre serate, tre quartieri, centinaia di persone e un messaggio forte e chiaro: la prevenzione funziona. ’Fidarse è ben, non fidarse è meghjo (‘n giro per Massa)’ ha chiuso la sua terza edizione con un bilancio più che positivo, confermando quanto la cultura – anche quella in dialetto e in forma comica – possa essere un’arma potente contro le truffe. In un anno, i raggiri ai danni soprattutto degli anziani sono diminuiti del 40%, e non è un caso. Il progetto, promosso dal Comune di Massa in collaborazione con la Prefettura e finanziato dal Ministero dell’Interno, ha portato in scena tre spettacoli itineranti nei quartieri di Marina, Castagnetola e Romagnano, coinvolgendo centinaia di cittadini.
L’obiettivo era chiaro: informare divertendo. E il risultato è stato raggiunto, con un pubblico partecipe, coinvolto, spesso emozionato ma soprattutto più consapevole. Protagoniste assolute le tre compagnie del teatro comico in dialetto massese – Pan Fatto ‘n Ca’, Teatro comico dialettale massese e Teatro Città di Massa – che con ironia e autenticità hanno messo in scena truffe reali trasformandole in sketch brillanti ma ricchi di insegnamenti. "Siamo felici di partecipare a questa iniziativa – hanno raccontato alcuni attori – perché oltre a far ridere, aiutiamo le persone a riconoscere i meccanismi dei raggiri. Qualcuno ci ha detto: quella cosa l’ho vista da voi a teatro, mi avete aiutato a non cadere nella trappola. Ecco, questo per noi vale più di ogni applauso".
Uno degli elementi più apprezzati è stato il coinvolgimento diretto della polizia locale, che non solo collabora ogni giorno nel contrasto ai reati, ma per questa occasione si è messa in gioco anche davanti alla telecamera, prestando volto e voce per raccontare – con tono semplice e incisivo – come difendersi dai truffatori. Un segnale forte di vicinanza e impegno verso la comunità. A sottolineare il valore concreto del progetto è stato l’assessore al Sociale Francesco Mangiaracina, da sempre tra i sostenitori più convinti dell’iniziativa: "È un progetto che piace e che funziona. Abbiamo investito risorse ed energie perché crediamo nella forza della prevenzione, soprattutto quando passa da linguaggi accessibili e coinvolgenti. Abbiamo riso, sì, ma abbiamo anche informato e protetto. E questi risultati ci confermano che siamo sulla strada giusta".
Parole condivise anche dal prefetto Guido Aprea, che ha elogiato l’efficacia dell’iniziativa e la sinergia tra istituzioni e territorio: "Non parliamo di buone intenzioni, ma di interventi concreti, finanziati con fondi pubblici spesi bene. Il 40% in meno di truffe non è solo una statistica: è il segno che, quando si lavora insieme e con intelligenza, si ottengono risultati veri". ’Fidarse è ben, non fidarse è meghjo’ si conferma così, anno dopo anno, un progetto che lascia il segno. La prevenzione può avere il volto di una risata, il suono di un applauso e il potere – silenzioso ma concreto – di cambiare le cose.