ALFREDO MARCHETTI
Cronaca

Truffa del bonus facciate. Sequestrati 9 milioni di euro. Indagato un imprenditore

L’operazione della Guardia di finanza di Triste arriva fino alla nostra provincia. I crediti d’imposta investiti in lingotti, polizze vita e anche un lido balneare.

L’indagine della Guardia di finanza è iniziata nel 2022

L’indagine della Guardia di finanza è iniziata nel 2022

Crediti d’imposta convertiti in lingotti d’oro, polizze vita e anche in uno stabilimento balneare: due nei guai. Al termine di un’articolata indagine diretta dalla Procura di Pistoia, i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Trieste hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, nei confronti di due responsabili residenti nelle province di Pistoia e Massa Carrara per un totale di circa 9 milioni, relativi a crediti di imposta fittizi per il bonus facciate e al loro successivo auto-riciclaggio.

Contestualmente sono state svolte perquisizioni locali e personali nei confronti di due indagati, ai quali sarà notificato l’invito a presentarsi per un interrogatorio, propedeutico all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nel proprio domicilio, già richiesta dal pm. Le indagini sono state avviate nel 2022 e hanno riguardato inizialmente una società con sede sul territorio triestino.

Da qui, risalendo la filiera della cessione dei crediti d’imposta fittizi, i finanzieri sono giunti a una persona giuridica, con sede nel pistoiese, che in veste di general contractor aveva ottenuto indebitamente il riconoscimento di ingenti crediti di imposta dal bonus facciate con comunicazioni false all’Agenzia delle entrate.

Le indagini hanno consentito di svelare la simulazione del possesso dei requisiti per accedere all’agevolazione fiscale e una sovrafatturazione abnorme degli interventi edìli eseguiti, in diversi casi inesistenti. I crediti di imposta sono stati poi monetizzati, mediante la cessione a diversi istituti di credito e ad aziende private.

I finanzieri hanno quindi ricostruito la filiera della cessione dei crediti d’imposta fittizi e hanno individuato la destinazione finale dell’ingente somma di denaro. È quindi emerso che i responsabili hanno reinvestito le provviste illecite in lingotti d’oro, polizze vita, orologi di pregio e anche in uno stabilimento balneare, con annesso ristorante, in una località della Versilia. Adesso gli indagati potranno essere ascoltati dall’autorità giudiziaria per spiegare le loro azioni.