
La sindaca Arrighi rivendica "il lungo lavoro svolto in questi anni". L’amministratore di Cermec Porzano: "Azienda economicamente solida". Persiani si prepara: "Faremo le nostre valutazioni nell’interesse comune".
Il ricorso alla delibera del Comune di Carrara ha scatenato, ovviamente, reazioni da parte della politica locale. Il ricorso straordinario alla Presidenza della Repubblica si sostanzia, essenzialemente, nel criticare l’ingresso delle azioni di Cermec in Retiambiente, per poi essere assorbita, quest’ultima, in Retiambiente. Nella pratica il Comune di Pisa sostiene che Massa e Carrara si vogliano liberare dei costi e delle responsabilità dell’impianto Cermec, con annessi interventi necessari per la bonifica dell’impianto per un costo totale di 11 milioni di euro, a danno degli altri 95 Comune presenti nella maxi partecipata. E rincara la dose: "L’unica entrata che hanno i gestori del servizio di Ato è costituita dalla Tari che è una tariffa che i Comuni riscuotono dai cittadini
contribuenti per il servizio di raccolta che rendono, tariffa che andrebbe sicuramente ad aumentare se e qualora Retiambiente si facesse carico di risanare un impianto quale quello gestito dalla Cermec".
Difende il suo operato la sindaca di Carrara, Serena Arrighi: "Quella che è stata portata a termine dai Comuni di Carrara e Massa è un’operazione importante che avrà ricadute altrettanto importanti sul nostro territorio, ma è soprattutto un’operazione frutto di una lunga condivisione e di un lavoro durato anni che ha coinvolto non solo le amministrazioni, ma anche numerosi professionisti. Siamo convinti della bontà delle nostre scelte e del percorso che abbiamo intrapreso e siamo quindi pronti a sostenerlo in ogni sede".
Chiamato in causa anche il sindaco di Massa, Francesco Persiani, che commenta: "Abbiamo ricevuto il ricorso presentato dal Comune di Pisa in merito alle quote di Carrara e Massa in Retiambiente. Come amministrazione, ci riserviamo di leggere con attenzione le motivazioni alla base dell’atto e di fare tutte le valutazioni del caso, nel rispetto degli interessi del nostro territorio e del percorso condiviso all’interno della società".
Non poteva mancare una dichiarazione anche dell’amministratore unico della società di trattamento rifiuti, ovvero Lorenzo Porzano, che a inizio anno aveva festeggiato l’archiviazione del concordato preventivo della società, di fatto evitando il fallimento di Cermec: "Questo ricorso vede Cermec quale controinteressato e quindi concorderemo con i Comuni una comune azione a difesa, anche e soprattutto del territorio. Nel merito saranno i legali a formulare i rilievi difensivi in punto di diritto".
"Ma in punto di fatto dispiace leggere giudizi sommari sia sulla solidità economica dell’azienda sia nei confronti dei nostri impianti – dice l’amministratore unico di Cermec Lorenzo Porzano - che sicuramente devono essere ammodernati, a cominciare dal revamping a biodigestore, ma che pur nelle condizioni attuali assicura il trattamento dei rifiuti prodotti anche in altre province dell’Ato, a cominciare proprio da quella di Pisa" conclude l’amministratore unico di Cermec.
Alfredo Marchetti