ALESSANDRA POGGI
Cronaca

Regolamento dei beni estimati. La Regione ci riprova dopo anni. Proposta trasmessa al Senato

Un progetto che era nato sotto la giunta Zubbani che poi è stato concretizzato con la Legge 35. L’idea nasce dal Pd "Necessità di disciplinare il distretto: la portiamo all’attenzione del legislatore".

La Regione riprova a regolamentare l’estrazione del marmo

La Regione riprova a regolamentare l’estrazione del marmo

La Regione Toscana ci riprova e va avanti per regolamentare l’estrazione del marmo. Un progetto nato con la giunta del sindaco Angelo Zubbani che poi la Regione ha regolamentato con la legge 35 del 2015. Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato a maggioranza una proposta di legge al Parlamento per disciplinare la ricerca, la coltivazione e l’attività estrattiva nell’ambito del distretto apuo-versiliese. L’atto è stato approvato con il voto favorevole di Partito democratico, Italia viva e Gruppo misto-Alleanza verdi e sinistra e il voto contrario di Fratelli d’Italia e Lega. La proposta sarà trasmessa al Senato della Repubblica.

L’idea di regolamentare il distretto lapideo nasce su iniziativa del gruppo Pd. È stata la presidente della commissione Ambiente e territorio, Lucia De Robertis (Pd) a illustrare l’atto in aula. "Ci riproviamo, dopo il testo già approvato nel 2018 dal Consiglio regionale della Toscana - ha detto De Robertis -. La proposta ha l’obiettivo di sottoporre nuovamente all’attenzione del legislatore nazionale la necessità di disciplinare l’attività estrattiva nell’ambito del distretto apuo-versiliese alla luce della sentenza della Corte costituzionale numero 228/2016 relativa alla definizione della natura giuridica dei cosiddetti beni estimati dei Comuni di Massa e Carrara fatta dalla Toscana con la legge 35 del 2015 di disciplina delle attività estrattive. Sentenza che aveva riconosciuto la potestà della definizione al legislatore statale".

Già dal 2015 questa legge si proponeva come un regolamento tecnico per le istruttorie di rinnovi e concessioni. La reiterazione della proposta di legge al Parlamento, ha aggiunto la presidente "persegue quindi il medesimo obiettivo. In osservanza della ripartizione di competenze riconosciuta dalla Consulta, proporre al legislatore statale di determinare la natura pubblica dei beni estimati che insistono negli agri marmiferi dei Comuni di Massa e Carrara".

Una prima proposta di regolamento era già stata approvata dalla Giunta regionale il 28 settembre del 2015, ma su quel testo erano state apportate alcune modifiche a seguito dei pareri espressi dalla II Commissione del Consiglio regionale della Toscana e del Consiglio delle Autonomie Locali. In particolare, in parziale accoglimento del parere della Seconda commissione consiliare era stata modificata la parte sull’utilizzo di materiali di provenienza esterna al sito estrattivo.