
Secondo l’Asl per prestazioni non salva vita si aspetta al massimo 16 ore. Il reparto del Noa risulta tra i più performanti, ma la guardia turistica non c’è.
Dal primo gennaio al 30 giugno gli accessi al pronto soccorso del Noa sono stati 33mila e 535, con un incremento del più 2,9 rispetto allo scorso anno. Grandi numeri che a differenza di quanto si possa pensare ad oggi non hanno creato sovraffollamenti, nonostante il maggior afflusso di pazienti legato al turismo e la mancanza di una guardia medica in Partaccia. Vero è che chi ricorre alle cure del pronto soccorso per ricevere prestazioni ‘comuni’, dove il paziente non rischia la vita, deve fare lunghe ore di attesa, ma comunque poche rispetto a quelle che si aspettano negli altri ospedali dell’azienda sanitaria della Toscana nord ovest. Il pronto soccorso del Noa in sostanza è tra i più performanti della Regione con una media giornaliera di oltre 200 pazienti.
Rispetto agli anni precedenti il ricorso al pronto soccorso è tornato ai livelli pre-Covid, ma grazie ai percorsi ‘fast track’, l’invio diretto dei pazienti al reparto di riferimento, ha portato a un discreto calo dei tempi di permanenza in ospedale il cui picco può essere di 16 ore. "Nel solo mese di giugno abbiamo visitato 6.215 pazienti, un +8,6% rispetto al 2024, con una media giornaliera di 207 pazienti - spiega il dottor Marco Leorin, direttore delegato del pronto soccorso delle Apuane-, nei mesi precedenti la media giornaliera è stata più bassa con circa 150-180 pazienti al giorno. Il mese di luglio non ha dati aggiornati, ma mediamente gli accessi quotidiani sono sempre sopra i 220 pazienti al giorno. Circa il 15% dei pazienti viene inviato direttamente alla specialistica di riferimento tramite i percorsi Fast Track, che sono ortopedia, pediatria, ginecologia-ostetricia, otorinolaringoiatria, oculistica. È il risultato della delibera regionale 532, che grazie a questi percorsi ha permesso di ridurre il sovraffollamento, ma anche al fatto che i nostri reparti lavorano molto bene. Non solo i nostri medici operano anche nei pronto soccorsi di Fivizzano e Pontremoli".
Per quanto riguarda i codici di urgenza la Usl per il mese di giugno ha registrato 56 accessi in ‘rosso’, casi in cui il paziente rischia la vita e deve essere subito assistito, 404 casi di colore giallo, pazienti che devono ricevere assistenza entro 20 minuti dall’arrivo in pronto soccorso. La stragrande maggioranza dei casi riguarda patologie minori con 2.624 pari al 42% di urgenze differibili o codice verde e il 50% con 3.131 in codice bianco, tutti i casi clinici che rientrano nella casistica delle urgenze minori. "Una volta che il paziente arriva in pronto soccorso viene visitato dall’infermiere di turno e viene inviato al triage specialistico - prosegue il dottor Leorin -, che come detto riduce il sovraffollamento. I casi più complessi sono quelli in cui il paziente ha necessità di essere visto contemporaneamente da più medici per capire il tipo di patologia. Siamo formati per questo e cerchiamo di dare risposte in tempi brevi, Il pronto soccorso però non fornisce solo risposte mediche, spesso ha anche una funzione assistenziale e sociale. Parlo per esempio del caso degli anziani soli che in pronto soccorso trovano il primo punto di accesso per malessere generale o condizioni igienico sanitarie precarie - conclude Leorin -. Questi pazienti grazie alla rete vengono indirizzati al ricovero sociale o alle cure intermedie, per esempio. A breve in supporto dovrebbero arrivare altri due medici".
Alessandra Poggi