Marina di Massa, il “pizzo“ per prostituirsi: 250 euro a settimana

Rinviato a giudizio un giovane accusato da due ragazze

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Massa, 10 giugno 2023 – Chiedeva il “pizzo“ alle prostitute che esercitavano il mestiere più antico del mondo. E parliamo di 250 euro a settimana chiesti, ma sarebbe meglio dire estorti, ad almeno due ragazze.

Adesso però dovrà risponderne in tribunale. Protagonista di questa quasi incredibile storia è un giovane albanese. Ieri mattina il Giudice dell’udienza preliminare l’ha rinviato a giudizio. Dovrà rispondere di due possibili reati: lesioni e tentata estorsione.

La prima udienza si svolgerà a gennaio. Parliamo di una vicenda che risale al 2018/2019. In quegli anni le forze dell’ordine misero nel mirino il via-vai di prostitute (e ovviamente di clienti) a Marina di Massa e dintorni.

Un mercato del sesso che avveniva sotto gli occhi di grandi e piccoli. Ma prima di individuare e fermare i componenti del clan dell’Europa dell’Est che sono attualmente a processo, a finire nei guai furono tre albanesi.

Ma due di loro sono, come dire, spariti nel nulla. Sono tornati in Albania? Possibile. Questo ha comunque bloccato, secondo le ultime leggi, la giustizia. In estrema sintesi (molto estrema): non sono reperibili, non possono difendersi, quindi niente. Uno dei tre, invece, è rimasto in comune di Massa. E quindi sarà regolarmente processato, in quanto potrà avvalersi della difesa dell’avvocato Giuseppe Delpapa.

Tanto per capirci: lui non è accusato di aver indotto con l’inganno e/o la violenza le ragazze a venire in Italia e a prostituirsi. E’ accusato “solo“ di essere andato da due ragazze dell’Europa dell’Est che “battevano“ a Marina di Massa ed avergli detto, in sostanza "Se vuoi battere qui, devi darmi 250 euro a settimana".

Quando una delle due ha provato a resistergli, insieme ad altri quattro complici (quindi era una banda) l’ha picchiata. Facendo però attenzione: non l’ha colpita al volto perchè non voleva imbruttirla o peggio sfregiarla: non avrebbe attirato più clienti...E così l’ha colpita ripetutamente all’addome.

Forse il “pizzo“ veniva chiesto anche ad altre ragazze, ma solamente in due hanno trovato il coraggio di opporsi, di ribellarsi.

L’hanno fatto prima dicendo no alla “banda“ (e una è stata, come dicevamo, picchiata), poi raccontando tutto alle forze dell’ordine. Un coraggio comunque non usuale. A gennaio prima udienza. La sentenza? C’è anche il rischio che alla fine scatti la prescrizione....