FRANCESCA FREDIANI
Cronaca

Plastic free in azione. Prelevati chili di rifiuti

Nella pineta di fronte al porto dodici volontari si sono messi al lavoro per una dettagliata opera di pulizia.

I volontarti di Plastic free in azione nella pineta di fronte al porto. Sono stati prelevati più di 180 chili di rifiuti interrati e abbandonati da tempo

I volontarti di Plastic free in azione nella pineta di fronte al porto. Sono stati prelevati più di 180 chili di rifiuti interrati e abbandonati da tempo

Dodici volontari, dodici sacconi di rifiuti raccolti, 180 chili in tutto di spazzatura da smaltire. Sono i dati della raccolta rifiuti nella pineta di Marina antistante il porto organizzata da Plastic Free in collaborazione con Retiambiente e con il patrocinio del Comune, che hanno fornito sacchi e guanti. C’erano anche due bambine di 7-8 anni, Clotilde e Adele, che hanno dato man forte nelle operazioni di pulizia. Spesso i passanti si fermavano per applaudire i volontari e dire che avrebbero condiviso la notizia sui loro gruppi social per dare visibilità all’operazione. Qualcuno ha anche espresso la volontà di unirsi al gruppo. Durante la pulizia è stata rinvenuta una vera e propria discarica tra i cespugli e i rimorchi dei Tir, con rifiuti anche interrati, tanto che alcuni dei volontari hanno dovuto mettersi a scavare.

Numerosi gli ingombranti ritrovati: tubature di scarto, pali di ferro, nella zona delle panchine brik di bevande, mozziconi e naturalmente tantissime bottiglie di birra e persino una dentiera con tutti i denti. Sono stati svuotati e ripuliti i cestini dove i rifiuti erano accatastati uno sull’altro. Il tutto è durato un’ora e mezzo e sono stati fatti dodici sacconi poi ritirati da Retiambiente per lo smaltimento. Presto nuovi eventi di pulizia dei rifiuti con i volontari a Marina di Massa, Viareggio, Torre del Lago, come annuncia il referente di zona Daniele D’Alessandro. Plastic Free è una Onlus, oltre che di liberare il territorio dai rifiuti spesso si occupa anche di salvare le tartarughe, liberarle e mandarle a curare in un centro apposito in Puglia.

Francesca Frediani