
La maxi operazione ’Tramonto’ ha smantellato una rete internazionale
Hanno preso il via ieri gli interrogatori delle persone ritenute coinvolte nella maxi operazione “Tramonto“, condotta dai militari del Nucleo investigativo del Comando provinciale carabinieri, in collaborazione con il centro operativo della Dia di Firenze e coadiuvati dai militari del comando provinciale apuano, del comando provinciale di Lucca, La Spezia e Milano, nucleo elicotteri carabinieri di Pisa, nuclei cinofili carabinieri di Pisa, Firenze e Villanova d’Albenga, compagnia dei carabinieri di Pisa. Sono 13 gli indagati, nove dei quali destinatari della misura cautelare del carcere, ovvero Davide Belcaro di Massa, Iacopo Gatti di Pietrasanta, Luca De Giorgio di Rho, Luca Salini di Pietrasanta, Yuri Maggi di Pietrasanta, Alex Quartieri di Parma, Lorenzo Bruschi di Spezia e Stefano Tronci di Firenze.
Dunque sono iniziati ieri gli interrogatori che erano stati fissati dal Gip Matteo Buffoni e sono destinati a proseguire nelle prossime ore, molti sono infatti i soggetti che devono essere ascoltati e la matassa è piuttosto ingarbugliata. C’è chi, come lo spezzino Lorenzo Bruschi, che è assistito dai legali Luigi Fornaciari Chittoni e Cesare Bruzzi Alieti, detenuto nel carcere di Massa per ordine del Pm Federico Menotti, ha scelto di esercitare il diritto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Ma l’operazione è stata particolarmente articolata: si ritiene che il clan smantellato grazie a “Tramonto“ fosse composto da una ventina di persone. Tramite le intercettazioni ambientali e telefoniche – che si sono protratte dal 2020 fino a oggi – gli investigatori hanno seguito i presunti affari degli indagati passo dopo passo: i primi contatti con alcuni fornitori spagnoli avvengono nel 2020.
Ci sono altre quattro persone coinvolte, si tratta di Andreea Elena Ciolac originaria della Romania, Marta Grazzini di Pescia, Massimo Giansoldati di La Spezia e Francesco Folini di Pietrasanta: è scattato per loro l’obbligo di dimora e di presentarsi al locale comando dei carabinieri. Manca ancora all’appello un cinquantenne carrarese sulle cui tracce ci sono però i militari: le ricerche sono scattate dopo che i carabinieri si sono presentati alla sua porta di casa senza trovarlo. Per il momento.
Irene Carlotta Cicora