Carrara, 15 agosto 2024 – «In qualunque escursus storico si torna sempre indietro nel tempo ricordando il porto di Lunae, la foce del Magra e i pontili Walton, ma si omette di citare la data fondamentale del 1919 quando l’illustre deputato repubblicano Eugenio Chiesa, mazziniano e massone, si impegnò per la costruzione del porto di Marina di Carrara". Sulla cerimonia di inaugurazione della nuova passeggiata a mare interviene il Movimento Mazziniano Italiano Repubblica & Costituzione che in una nota, pacata ma ferma, ricorda l’opera di Chiesa, il cui busto è ancora all’ingresso del porto di ponente a ricordo del suo impegno.
"La nuova passeggiata è un’opera meravigliosa, realizzata grazie all’impegno, non solo economico, dell’Autorità Portuale. Per tutti i marinelli è un evento storico perché il porto ha un forte legame con la storia di Carrara e in particolar modo con la storia di Marina – continua la nota dei mazziniani - abbiamo apprezzato l’intervento semplice ed elegante, del presidente Mario Sommariva; abbiamo apprezzato anche il discorso del comandante della Capitaneria di Porto Monica Mazzarese, che ha ricordato l’impegno per la realizzazione di questa grande opera che resterà sicuramente nella storia. E come mazziniani crediamo che la realizzazione di questo intervento darà nuovo impulso all’attività marittima generando nuova economia per tutto il territorio ma ci teniamo a ricordare Chiesa. Lui comprese che per lo sviluppo economico e sociale del territorio apuano e per i suoi commerci, fosse necessario un porto capace di offrire i servizi necessari".
“Da questa lungimirante consapevolezza abbiamo oggi questa struttura con le sue positive ricadute sul territorio – continua la nota - ricordiamo e rendiamo doveroso omaggio a questo capace politico al quale tutta la terra apuana deve benessere e prosperità". E già nella prima giornata di apertura, tra la tanta gente che ha affollato la nuova passeggiata, si sono incrociati commenti pro e contro. "Indubbiamente è bella, bene anche l’illuminazione, ma ci sono poche panchine e pochi cestini per il sudicio" dice Paolo Paoli che su quegli scogli ci ha giocato da bambino e su quelle banchine ci ha poi lavorato con la Compagnia Portuali.
"E’ un gran bel lavoro, ci sono alcune criticità dovute alla fretta di concludere i lavori, ma sono certo che saranno eliminate con il tempo, una passeggiata così bella non ce l’ha nessuno" dice Paolo Cucurnia, marinello doc e di solito ferocemente critico. Molti hanno invece notato come sia stato subito disatteso il divieto di accesso per le biciclette nella parte alta, le tracce di urina umana contro i muri, i troppi cani che lasciano deiezioni ovunque, la madonnina che guarda i monti e non il mare, gli spazi coperti in punta che, se non utilizzati, diventeranno ricettacolo di immondizia. E poi quella muraglia di cemento per arrivare al gomito e che chiude la spiaggia (quella libera è sparita per metà) a oriente: "il muro di Berlino era più basso" sussurrano alcuni.