REDAZIONE MASSA CARRARA

Muore sul lavoro a 59 anni, ancora una tragedia in cava a Carrara. Proclamato lo sciopero

Proprio mentre si celebra la giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro la Toscana fa i conti con un’altra vittima

Muore sul lavoro a 59 anni, ancora una tragedia in cava a Carrara. Proclamato lo sciopero

Carrara, 28 aprile 2025 – Nel giorno in cui si celebra la giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro arriva la tragica, ennesima notizia di un incidente mortale. Ancora una volta in una cava di Carrara.

L’allarme è scattato questa mattina pochi minuti dopo le 8 dalla zona di Fantiscritti, in località Miseglia, dalla cava numero 150 (Fossa Ficola). Un uomo di 59 anni era alla guida di un dumper, un mezzo pesante utilizzato nelle cave, che è precipitato per diversi metri. L’uomo è rimasto schiacciato dal mezzo ed è morto sul colpo.

La vittima è Paolo Lambruschi, camionista descritto come esperto delle cave. Lascia la moglie e una figlia. Sui social la notizia ha creato sgomento: era conosciuto anche per aver giocato a basket in squadre locali da giovane.

Da una prima ricostruzione, l'uomo stava lavorando in uno dei bacini di una cooperativa e stava movimentando pietrame con un mezzo escavatore da cava. Ad un tratto proprio quest'ultimo, per cause ancora da accertare, è caduto giù per diversi metri.

Incidente mortale cave
Il mezzo ribaltato nella cava (foto Delia)

Sul posto è stato inviato subito dal 118 il Soccorso Cave con medici e infermieri e sono intervenuti anche gli operatori della prevenzione, igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro dell'Asl, i vigili del fuoco e le forze dell'ordine. Inizialmente era stato allertato anche l'elicottero Pegaso del soccorso regionale, ma quando i primi sanitari sono arrivati sul posto purtroppo il 59enne era già deceduto e l'elisoccorso non è intervenuto.

La notizia ha subito fatto il giro d’Italia; un minuto di silenzio è stato osservato in apertura della conferenza stampa del concerto del 1 maggio che si è tenuta nella Sala A della sede Rai di via Asiago.

La sindaca

"Oggi è un giorno di lutto per la nostra città e per tutta la nostra comunità. Oggi piangiamo un uomo, un padre, un lavoratore morto mentre stava compiendo il proprio mestiere. Voglio anzitutto porgere le più sentite condoglianze a nome di tutta la nostra comunità ai familiari, agli amici, a tutti i colleghi, a tutti i cavatori e a tutti i lavoratori del marmo. Quanto accaduto stamani è una ferita profonda e lacerante per tutti noi che ci ricorda come l'attenzione per la sicurezza nei luoghi di lavoro non sia mai abbastanza e come l'impegno di tutti debba essere quotidiano per fare sì che certe cose non si ripetano più”. Così la sindaca di Carrara Serena Arrighi, che, appresa la notizia dell'infortunio, si è recata sul luogo dell'incidente.

Lo sciopero

"Le categorie del lapideo hanno proclamato sciopero, oggi i lavoratori di tutti i bacini si sono fermati. Questa è l'umanità del mondo del lavoro”. Lo afferma Nicola Del Vecchio, segretario generale Cgil Massa Carrara. “Una strage senza fine, l'ennesimo incidente sul lavoro avvenuto per giunta nella Giornata internazionale della salute e sicurezza sul lavoro - afferma Del Vecchio –Il lavoro al monte è un lavoro pericoloso e usurante che va salvaguardato e riconosciuto come tale. «Voglio esprime la mia solidarietà e quella di tutta la Camera del Lavoro di Massa Carrara alla famiglia e a colleghi della vittima. Questa strage va assolutamente fermata, non possiamo accettare che si continui a morire sul lavoro perché la vita delle persone vale più di ogni cosa”.

La Regione

“Davvero non c’era modo peggiore per celebrare la giornata mondiale per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. La morte di Paolo Lambruschi, esperto camionista, per un incidente nella cava di marmo di Miseglia a Carrara, ci riempie di tristezza, ma ci spinge anche a proseguire nel nostro impegno per evitare incidenti mortali, infortuni e malattie professionali. Proprio questa mattina avevamo infatti annunciato il nostro investimento di un milione e mezzo di euro per la formazione, finalizzati cioè a finanziare percorsi di formazione aggiuntiva sulla sicurezza per lavoratrici e lavoratori. Era questo il modo che avevamo scelto per celebrare concretamente la Giornata mondiale e per ribadire il nostro impegno per fare in modo che gli infortuni e le morti sul lavoro siano finalmente azzerate. Ai familiari di Paolo Lambruschi vogliamo far giungere i sensi della nostra vicinanza e del nostro più profondo cordoglio. Ai suoi compagni di lavoro, alle organizzazioni sindacali e a tutte le parti coinvolte nella difficile battaglia per rendere il lavoro più sicuro ribadiamo che il nostro impegno per la sicurezza non verrà meno e, ne siamo sicuri, così sarà anche per il loro, perché questa è una battaglia che deve combattere ogni giorno e con l’impegno di tutte le parti”. E’ questo il messaggio di cordoglio che il presidente della Regione Eugenio Giani, l’assessora alla formazione professionale e al lavoro Alessandra Nardini e l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini hanno inviato in occasione del tragico incidente avvenuto questa mattina.

Una beffa atroce

"Il nuovo incidente mortale sul lavoro che si è verificato stamani in una cava, proprio nel 'Safe day', la giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro, non è solo l'ennesima tragedia ma suona come una atroce beffa e ci ricorda ancora una volta che la sicurezza sul lavoro deve essere riconosciuta da tutti come valore strategico e da tutelare", dice la segretaria generale della Filca-Cisl Toscana Simona Riccio. La sindacalista richiama le cifre “di questa vera e propria guerra” che “a livello nazionale – dice – continuano ad essere preoccupanti, con 1.090 vittime nel 2024, 49 in più rispetto al 2023, di cui 156 nelle costruzioni, che si riconferma tra i settori più a rischio. Gli infortuni in più rispetto all'anno precedente sono stati 4.215, e 15.745 le denunce di malattie professionali. Nei primi sette mesi del 2024 la Toscana ha visto 9 morti sul lavoro, 8 in più dello stesso periodo del 2023, e ben 2.003 denunce di infortuni nel solo settore delle costruzioni. Nello stesso periodo del 2023, erano state 272 in meno”.

Solo due mesi fa, a febbraio, un’altra tragedia a Carrara: Giorgio Bedini, 82 anni, titolare della Bedini Marmi di Marina di Carrara, perse la vita il 19 febbraio 2025, schiacciato dal ribaltamento di una gru mentre lavorava nel piazzale della sua azienda.

La politica

"La strage non si ferma. Proprio oggi, nella Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro, in cui si dovrebbe riaffermare l'impegno a porre fine all'infinito elenco di morti nei luoghi di lavoro, un uomo ha perso la vita mentre era alla guida di un dumper, in una cava di marmo a Carrara. La solidarietà della comunità politica di Sinistra Italiana va alla sua famiglia, ai suoi colleghi. Non siamo mai stati e non possiamo essere più disposti a tollerare che questa strage non abbia fine. Dobbiamo pretendere, con ancora più forza, che le lavoratrici e i lavoratori siano tutelati nelle condizioni in cui lavorano”, dicono in una nota Dario Danti e Matteo Bartolini, rispettivamente Segretario regionale toscano e Segretario provinciale di Massa-Carrara.

“Una strage silenziosa si sta consumando, nell'indifferenza generale, ai danni di centinaia di lavoratori che perdono la vita ogni anno”, dice la senatrice del M5S in commissione Industria e attività produttive Sabrina Licheri. "Tre al giorno, mille in un anno la media delle cosiddette morti bianche, l'ultima – aggiunge – stamattina in una cava di marmo in provincia di Massa Carrara”.