LAURA SACCHETTI
Cronaca

L’agonia del litorale turistico. Mareggiata a Marina di Massa: bagni ko, strada sott’acqua

Danni anche alle infradtrutture pubbliche come le fognature : le barriere non tengono più "Onde senza precedenti., situazione drammatica". Al Bagno Marchini crollate altre cabine

Marina di Massa, 3 dicembre 2023 – Paganini non ripete, si dice, ma la natura e in questo caso il mare propone il bis di una devastazione andata in scena i primi di novembre, quando il maltempo ha flagellato la Toscana. E non fa sconti: questa volta il mare rischia di inghiottire ciò che un mese fa aveva lasciato in piedi. La forza e l’intensità dell’ultima mareggiata ha fatto salire ancora la preoccupazione degli operatori balneari.

"E’ passato un mese dalla devastazione della costa e oggi la preoccupazione è ancora di più perché rischia di crollare definitivamente ciò che è stato fortemente danneggiato a novembre". Itala Tenerani, presidente del Consorzio Balneari Massa, fa il punto della situazione sulla mareggiata in corso che dovrebbe dare tregua nella giornata odierna con l’arrivo del vento di maestrale che smorzerà il libeccio. "Ancora una volta in molti tratti del litorale il mare è arrivato sul viale – spiega –, invadendo le strutture balneari. L’aggravante sono i danni alle infrastrutture cittadine come le fognature".

In Partaccia l’acqua è entrata nelle case di guardianaggio, a dimostrazione che le barriere non riescono più a smorzare la forza delle onde, così come a Marina di Massa centro. Davvero incerto il destino del bagno Marchini che potrebbe non resistere. "Sono onde senza precedenti e sono molto preoccupata – si sfoga la titolare Angela Trespidi –. Dall’esterno ho visto che la struttura antisismica ha ceduto ulteriormente e sono crollate altre cabine, le sole rimaste in piedi a novembre. Non potendo accedere non sappiamo la gravità delle condizioni fronte mare ma è probabile che lo sbancamento si sia aggravato e forse questa volta rischiamo davvero di perdere tutto".

La strada litoranea è stata chiusa perché, come sempre, il mare è arrivato alle porte del centro di riabilitazione Don Gnocchi. Poco più in là, allo stabilimento della Croce Rossa, la mareggiata ha distrutto le protezioni messe a difesa del bagno: rete e staccionata sono divelte, il mare sta mettendo a rischio anche qui la struttura. A Ronchi la situazione non è cambiata: l’acqua del mare ha invaso il viale arrivando anche alla piazzetta. Il Fosso di Poveromo è esondato e anche l’interno del rione è invaso dal mare. "La criticità più evidente a Poveromo – sottolinea Roberto Della Tommasina del bagno Nedy – è sempre nella zona di levante. Qui il mare entra negli stabilimenti, esattamente come un mese fa. Questi eventi atmosferici sono sempre violenti e ogni volta sembrano più forti. Se al fosso di Poveromo non intervengono con i trattori per fare spazio, l’acqua del mare allaga l’entroterra".

«Quello che sta accadendo in queste ore – dice Luca Martini, presidente della Compagnia del mare – è l’ennesima riprova che urgono interventi strutturali di difesa della costa, perchè stanno scomparendo gli stabilimenti balneari, ultimo baluardo di protezione dei viali interni. Nel frattempo siamo ancora in attesa di sapere se saremo inseriti nello stato di emergenza nazionale. Abbiamo già esposto all’amministrazione il progetto Tecnoreef che ad oggi è l’unica cosa concreta che possa essere realizzata per frenare il fenomeno erosivo".

«La ripetizione di questo fenomeno meteo marino di così grande intensità infligge il colpo di grazia ad una costa già in bilico – conclude Itala Tenerani –. Chiediamo un tavolo istituzionale urgente. Prima di tutto sarà necessario un confronto con il nostro sindaco per relazionare le condizioni drammatiche del litorale massese e poi, insieme, dovremo presentare la situazione all’ente preposto alla difesa della costa e quindi alla Regione. Abbiamo bisogno del sostegno della nostra amministrazione per risolvere o quantomeno tamponare le problematiche urgenti del litorale per tutelare il territorio e il sistema economico turistico balneare".