
Lucia Annibali con Dina Dell’Ertole e Rosaria Bonotti durante l’incontro di ieri a Palazzo Ducale (foto di Paola Nizza)
Ci sono voluti anni per restituire al volto di Lucia Annibali un aspetto... umano, ma non basterà una vita per sanare le ferite di quel gesto che le ha sfregiato soprattutto l’anima. Era il 16 aprile 2013 quando il suo volto venne sfregiato con l’acido da due uomini mandati dal suo ex fidanzato Luca Varani (tutti condannati). Tuttavia Lucia Annibali, avvocato ed ex deputata, non prova odio, non ha desiderio di vendetta verso i suoi carnefici: al centro c’è lei, la sua vita, la sua rinascita. Ha citato la forza di Liliana Segre nel suo intervento ieri a Palazzo Ducale e nelle sue parole traspare il messaggio della senatrice a vita: "Chi ama la vita non può toglierla a nessun altro". E’ questa la grandiosità di Lucia Annibali, una donna che ha subito una violenza inaudita da cui rinascere, riaffacciarsi al mondo con un volto nuovo e tanta speranza che ciò non accada più, a nessuna donna.
Un incontro emozionante quello che si è svolto nella sala della Resistenza con la presentazione del libro ’Il futuro mi aspetta’ (Feltrinelli editore) dinanzi a un pubblico soprattutto femminile, tranne i rappresentanti istituzionali e pochi uomini volenterosi. E chi si aspettava parole d’accusa verso i carnefici, ha ascoltato invece parole di pace e di gioia per avercela fatta, per essere riuscita a trovare la luce in fondo al tunnel e a sorridere alla vita. "Mai vendetta ma libertà", ha detto Annibali.
L’evento è stato voluto dalle consigliere provinciali Dina Dell’Ertole, Eleonora Petracci, Maria Grazia Tortoriello, Marzia Butteri e Benedetta Muracchioli. Prima di entrare nel vivo del dibattito, condotto dalla caposervizio de La Nazione, Emanuela Rosi, hanno portato il saluto istituzionale Gianni Lorenzetti, presidente della Provincia; Giacomo Bugliani, consigliere regional e il prefetto Guido Aprea, che ha espresso preoccupazione per l’escalation di casi di violenza domestica che ogni giorno si registrano sul territorio.
Tante le domande rivolte a Lucia Annibali da parte di Rosi nonché da Eleonora Lama, Sofia Stagi e Anna Volpi. Un focus importante sul progetto ’Ristretti orizzonti’ dove Annibali e le altre vittime entrano nelle carceri a confronto con gli autori dei reati; vittime che trasformano il loro dolore in impegno civile. Presenti in sala anche la dottoressa Antonella Ventura, direttrice della casa di reclusione di Massa, Bianca Venezia, questore di Massa Carrara, il comandante Alessandro Domenici del nucleo provinciale dei carabinieri, le associazioni Duna e Cif e alcune dirigenti scolastiche, quest’ultime invitate dalla consigliera provinciale e comunale Dina Dell’Ertole a portare il libro nelle scuole. Tra i vari interventi, dopo l’introduzione di Rosaria Bonotti, il pubblico ha potuto ascoltare le letture di alcuni passi dalla voce di Laura Manfredi, con intermezzi musicali di Matteo Sportelli. Una storia di rinascita, una lezione sul rispetto reciproco e sull’amore per la vita.
Angela Maria Fruzzetti