
La direttrice Antonella Venturi e il medico Maurizio Varese
Nell’ambito delle azione di prevenzione previste dalla co-progettazione l’’Arte del gioco senza farsi male’ promosso da Asl e Società della Salute della Lunigiana, finanziata a valere sulla ’Programmazione regionale per il contrasto al gioco d’azzardo’, c’è stata ieri nella Casa di reclusione di Massa, un’attività di sensibilizzazione rivolta agli operatori e ai detenuti, per accrescere la consapevolezza dei rischi correlati al gioco d’azzardo, promuovere la conoscenza rispetto al fenomeno e alle dinamiche collegate al gioco ed informare sulle opportunità di cura e di accesso ai diversi percorsi riabilitativi in atto. Obiettivo dell’intervento è stato quello di formare e coinvolgere tutti gli attori presenti nell’istituto per potenziare e migliorare le risposte terapeutiche verso le persone che manifestano comportamenti correlabili al gioco d’azzardo problematico. Presenti, oltre alla direttrice Antonella Venturi, anche Maurizio Varese del Serd area Nord Ovest, Giovanni Lazzarotti della Comunità Monte Brugiana, il consorzio Cometa con l’educatore Giuseppe Morra e Giulia Mattanzi di Auser. A mettere in scena lo spettacolo i due attori Enzo Valeri Peruta e Filippo Arcelloni, che hanno poi coinvolto il pubblico presente. "I detenuti sono stati molto attenti – ha detto Varese –. In scena è andato uno spettacolo teatrale con tutti gli inganni e i pericoli del gioco, per mettere in guardia le persone e fa capire quale possono essere i campanelli d’allarme e chiedere aiuto. Una dipendenza che può portare a gravi ripercussioni economiche, lavorative e sociali. I campanelli d’allarme sono: il bisogno di giocare sempre di più, oppure quello di mentire ai familiari amici o parenti circa l’entità di quanto si è giocato. Se risponde si a uno di questi bisogna intervenire". "Abbiamo affrontato – ha detto la direttrice – un tema molto delicato, ho visto i detenuti interessati, ne hanno colto il senso dell’intervento. L’iniziativa si inserisce nell’ambito estivo dei contenuti di qualità che portiamo avanti per la casa di reclusione". Presente anche l’Auser, visto che l’iniziativa sarà poi raccontata agli anziani. "Questa iniziativa – ha detto Lazzarotti – è stata finalizzata a creare un senso critico, dare delle indicazioni sui fattori di rischio latente che possono creare le dipendenze vere e proprie. Il coinvolgimento dei detenuti ci ha reso soddisfatti".