MASSIMO BILIORSI
Cronaca

Innocentevasioni in scena. Uno spettacolo per la città

Ci sono spettacoli che non finiscono mai, cambiano negli interpreti e nelle modalità, ma resta la bella finalità dell’aggregazione e...

Ci sono spettacoli che non finiscono mai, cambiano negli interpreti e nelle modalità, ma resta la bella finalità dell’aggregazione e...

Ci sono spettacoli che non finiscono mai, cambiano negli interpreti e nelle modalità, ma resta la bella finalità dell’aggregazione e...

Ci sono spettacoli che non finiscono mai, cambiano negli interpreti e nelle modalità, ma resta la bella finalità dell’aggregazione e della speranza. A questo serve la musica, a questo serve il teatro. Alla Casa circondariale di Siena, (piazza Santo Spirito) i progetti artistici si susseguono senza posa. C’è un bel gruppo di lavoro fra operatori del settore, detenuti, guardie carcerarie, anche il personale esterno, tutti coinvolti in "Innocentevasione" lo spettacolo del 20 giugno alle 15 aperto alla cittadinanza.

Ne parliamo con Ugo Giulio Lurini, del Centro di ricerca e produzione teatrale Lalut, che da tempo coordina questo progetto: "L’appuntamento del 20, a differenza di altri già proposti come ad esempio per i lavoratori della Beko, è più orientato sulla musica che sul teatro. In evidenza il gruppo Cellamusica, coordinato da Tommaso Taurisano, che al suo interno ha cantanti e strumentisti, che altro non sono che l’essenza del carcere stesso, dai detenuti agli agenti, passando per operatori artistici".

"Ci saranno anche escursioni teatrali con i Liberidentro e in più due gruppi esterni: i Musica a Manetta e i Pannelli Fotosessuali. Per ovvie esigenze – prosegue Lurini – il nucleo dei protagonisti è in continuo cambiamento per ragioni di trasferimenti o di raggiunta libertà. Però è una aggregazione che non si concede pause e che coinvolge tante persone, tante idee con la voglia di mettersi in gioco". Che cosa si potrà ascoltare? "Soprattutto rock, con incursioni nel pop, con una grande varietà di strumenti, adattandosi anche alle esigenze di chi è arrivato da poco!". Importante, visto il luogo e il numero ridotto per gli spettatori, è la prenotazione: "Certamente, si deve fare entro oggi, 10 giugno, mandando una mail a [email protected] con il proprio documento di identità". Sono esempi di come l’arte, anzi l’esprimersi in arte, non serva solo per i giorni di detenzione ma avvii alla prossima vita esterna, vedendo il mondo con altri occhi. Aver concesso agli operatori come Ugo Giulio Lurini la possibilità di lavorare con questi ’attori’ è il segno di una ormai radicata lungimiranza che ha offerto ed offrirà risultati di grande interesse e di prospettive.

Guardare avanti è l’operazione più difficile per un detenuto. Il mondo non si ferma a quelle pareti, ma intanto quelle stanze riempiamole di musica. Questo avviene al nostro Santo Spirito ed è, se vogliamo, un piccolo miracolo.