MICHELE SCUTO
Cronaca

Il ritorno della Quintana. Festa in piazza Aranci: "Restituita alla città". Protesta degli animalisti

Corteo storico, sfida con i cavalli a rappresentare i borghi cittadini. La Giostra dell’Anello alla Montagna. Badiali: "Un’eredità viva".

Corteo storico, sfida con i cavalli a rappresentare i borghi cittadini. La Giostra dell’Anello alla Montagna. Badiali: "Un’eredità viva".

Corteo storico, sfida con i cavalli a rappresentare i borghi cittadini. La Giostra dell’Anello alla Montagna. Badiali: "Un’eredità viva".

Un ritorno che è sembrato un abbraccio collettivo, un respiro lungo e profondo che Massa ha trattenuto per oltre trent’anni e che finalmente ha potuto liberare. Sabato sera, la Quintana Cybea è tornata a casa, in quella piazza Aranci dove tutto ebbe inizio nel 1557, quando si corse per la prima volta la Giostra all’Anello. Le tribune erano piene, oltre 700 persone con gli occhi puntati sulla sabbia illuminata a giorno, mentre nel silenzio vibrante della sera il rumore degli zoccoli annunciava l’inizio di una notte diversa da tutte le altre. Un lungo applauso ha aperto la manifestazione, dedicato a Luciano Cosci, uno dei padri fondatori della Quintana, al quale è stato simbolicamente dedicato il Palio 2025. Non un trofeo fisico, ma un gesto che vale più di qualsiasi premio: il riconoscimento di una comunità che non dimentica chi ha acceso per primo quella fiamma. In avvio, un gruppo di animalisti ha protestato definendo l’iniziativa con alcuni striscioni ’la giostra dello sfruttamento’ in difesa dei cavalli.

Al termine della serata, il corteo ha reso omaggio anche a un’altra figura fondamentale, il dottor PierPaolo Santi, sfilando in silenzio sotto la sua casa, accompagnato solo dal suono profondo dei tamburi. È stato un momento solenne, intenso, che ha toccato le corde più intime della memoria collettiva, restituendo alla città la consapevolezza del proprio passato. Luigi Badiali, presidente Associazione Ducato di Massa, ha parlato con emozione di un successo non solo organizzativo, ma umano e culturale: "Abbiamo riportato la Quintana nel luogo dove è nata. È stato un atto di restituzione verso la città e verso tutti quelli che hanno creduto, ieri come oggi, che questa rievocazione non sia una semplice festa, ma un’eredità viva". E la risposta è stata chiara. La città ha partecipato con entusiasmo, riempiendo ogni spazio disponibile, seguendo con rispetto ogni momento del corteo. Tra il pubblico, le massime autorità civili e militari del territorio hanno occupato la tribuna d’onore. Il Prefetto Guido Aprea e il sindaco Francesco Persiani hanno portato i saluti istituzionali, sottolineando con forza il valore della rievocazione come strumento di coesione, memoria e identità culturale. "Non è solo spettacolo – hanno detto – è un modo per custodire le nostre radici e farle dialogare con il presente. La storia non è un ricordo, ma una bussola".

Al centro della serata, la Corsa all’Anello, cuore palpitante della Quintana, ha visto confrontarsi cinque cavalieri, rappresentanti dei borghi cittadini. Il Centro Storico ha schierato Sergio Cosci, detto Saracino; la Montagna ha affidato la propria sfida a Giovanni Arquint; l’Arancio ha fatto correre Giacomo Poli Barberis, noto come Il Principe; il Mare è stato rappresentato da Giulia Pianino, amazzone carismatica soprannominata Fantaghirò; infine, la Mimosa ha puntato su Edoardo Spinetta, detto Scintilla. Tre tornate a cavallo, bersagli sempre più piccoli — 12, 9 e 7 centimetri — e un unico obiettivo: l’anello. Velocità, precisione, coraggio. Ogni frazione di secondo contava, ogni errore poteva essere fatale. Giovanni Arquint, per il Borgo della Montagna, ha brillato per lucidità e sangue freddo: una prestazione netta, decisa, premiata dal pubblico con un lungo applauso che ha travolto la piazza come un’onda. A rendere il momento ancora più significativo, il contributo dello scenografo Rai Leonardo Conte, oggi residente a Massa, che ha curato l’immagine del Palio, dando al premio un forte valore simbolico e una resa visiva di grande impatto. La Quintana Cybea 2025 non è stata solo una rievocazione storica. È stata una rinascita. Ha unito generazioni diverse, riportando la città a dialogare con se stessa. Ha mostrato come la tradizione non sia un fardello da portare, ma una fiamma da custodire e tramandare.

Classifica ufficiale: Corsa all’Anello 2025: 1°Giovanni Arquint (Montagna)43"42 / 44"16 / 40"84; 2°Giacomo Poli Barberis (Arancio) 42"90 / 47"52 / 45"89; 3°Sergio Cosci (Centro Storico)45"40 / 52"94 / 38"48;4°Giulia Pianino (Mare)56"26 / 46"45 / 47"63; 5°Edoardo Spinetta (Mimosa)53"86 / 59"38 / 69"02.