
La firma ieri mattina sul Monte Giogo per la cessione provvisoria dei terreni dell’ex base Nato. Atto che anticipa una successiva concessione formale che avverrà a settembre da parte del Demanio al Parco
Evento storico ieri mattina su una delle cime più affascinanti della Lunigiana. E’ stato firmato dal presidente del Parco nazionale dell’Appennino Fausto Giovanelli e dalla dottoressa Tiziana Pardini della Direzione regionale Toscana del Demanio, un verbale di consegna provvisoria dei terreni dell’ex base Nato sul Monte Giogo. Un avvenimento importantissimo non solo per la Lunigiana, in quanto si tratta di un progetto che ricadrà anche sulle province, le regioni e i parchi limitrofi. L’atto anticipa una successiva concessione formale che avverrà a settembre da parte del Demanio al Parco, prevista anche in attuazione di una legge recentemente approvata dal Parlamento. Un passaggio che arriva al termine di una lunga serie di contatti istituzionali e apre la strada a una fase di programmazione e recupero, andando a contrastare l’abbandono al quale era stata lasciata la base.
"La firma, - spiega Giovanelli -pur essendo ancora un atto provvisorio, rappresenta un momento importantissimo. È il momento più significativo di un lungo percorso in quanto siamo di fronte a quello che si può finalmente definire un nuovo inizio. Monte Giogo è un luogo bellissimo, con un valore naturalistico, militare e storico straordinario. Per la sua collocazione geografica e orografica, questa cima rappresenta un autentico balcone d’Italia. Dalla vetta, l’occhio può abbracciare paesaggi incredibili: l’Appennino, le Apuane, il Golfo dei Poeti, la Lunigiana, la Pianura Padana, l’Alpe di Succiso e le sue cime secondarie, boschi, praterie e crinali. È una varietà unica, che solo qui si può cogliere tutta insieme. In passato, la Nato aveva scelto questo luogo per installare radar strategici. Oggi, senza negare quel ruolo, iniziamo a pensare al Giogo come alla ’Porta del Cielo’: un punto di sintesi e connessione tra le tante ’tessere’ di paesaggio che compongono questa parte straordinaria del territorio italiano, dove si incontrano l’Europa e il Mediterraneo. Ci vorrà ancora tempo. Il sito è stato abbandonato per decenni e ora occorre prima metterlo in sicurezza, poi restituirlo a una funzione pubblica".
A breve sarà firmata una convenzione anche con il Comune di Comano, affinché l’area possa diventare un centro di immagine e attrattività turistica e culturale sia per la Lunigiana che per il versante emiliano. "Un ringraziamento - aggiunge il presidente - va ai parlamentari che hanno seguito tutto l’iter come i deputati Malavasi e Simiani, che sono stati fondamentali nella riuscita di questo passaggio. Un grazie sentito anche ai funzionari dell’agenzia del Demanio, che con pazienza e competenza hanno seguito tutto l’iter. Oggi il Parco è pronto a mettere in campo tutte le sue risorse e capacità per restituire al pubblico l’esperienza di un luogo davvero straordinario". "Questo - aggiunge poi il sindaco di Comano, Antonio Maffei, presente insieme al consigliere Pietro Romiti, già sindaco negli anni 2000 - è l’inizio di una nuova storia. Quella della rinascita del Monte Giogo. Siamo pronti alla collaborazione, quindi alla gestione e alla progettazione di sviluppo dell’area, e presto cercheremo il sostegno di tutto il territorio, sia quello toscano che emiliano, perché questa sarà la Porta del Cielo di tutti. E tutti potranno trarne dei benefici".
Anastasia Biancardi