
Il laboratorio di scultura di Emanuele Vatteroni
CARRARALadri in azione nel laboratorio di scultura Vem Carrara in via Carriona di Emanuele Vatteroni. Come già accaduto nei mesi scorsi al laboratorio di Vanelli e Spinetti i ladri si sono introdotti passando dal Carrione, e una volta all’interno hanno fatto man bassa di strumentazioni per lavorare il marmo. Poi hanno aperto il portone che dà sulla via Carriona e sono fuggiti con il bottino.
Oltre ai trapani e agli angolari nuovi di zecca, i ladri hanno rubato anche altre macchinette elettriche per lavorare il marmo, ma non i martelli elettrici. I ladri hanno rubato anche un computer e una valigetta con all’interno i certificati di autenticità delle sculture che vengono realizzate all’interno del laboratorio artigianale. Il titolare ha fatto denuncia ai carabinieri nella giornata di ieri, ma è facile intuire che i malviventi siano gli stessi che hanno messo a segno il furto al laboratorio poco distante a quello di Vatteroni nelle scorse settimane. Anche in quell’occasione per entrare all’interno erano passati dal Carrione. I malviventi però non sanno che all’interno della valigetta c’erano i certificati di autenticità delle sue statue, registrati sulla ‘Blockchain’ e per cui parzialmente tracciabili e sicuramente riconoscibili, senza alcun dubbio, in caso di ritrovamento.
Sarebbero già finiti in manette se invece avessero rubato delle sculture all’interno del laboratorio di Vatteroni, noto anche come ‘Il marmo di Emanuele Vatteroni’. Ogni scultura che viene realizzata all’interno ha un chip per la tracciabilità del materiale realizzato dalla ‘Apuania Sb’ di Claudio Morelli. Ad ogni chip corrisponde un certificato di autenticità. Un sistema tecnologico che può essere tracciato con il Gps in qualsiasi momento, senza contare che si tratta di un congegno minuscolo di cui non è facile vedere la collocazione. In caso di furti di materiale con chip i ladri avranno le ore contate. Sono tanti i piccoli artigiani che si stanno dotando di questa tecnologia, che rappresenta un valore aggiunto al prodotto dal momento che una volta inquadrato il chip racconta la storia dell’oggetto in cui è inserito, di che materiale è fatto, dove è stato realizzato, se ha una data di scadenza, insomma, tutta una serie di informazioni a tutela del Made in Italy, in questo caso del marmo di Carrara e della sua certificazione sull’artigianato.
Alessandra Poggi