RICCARDO IANNELLO
Cronaca

Capitale della cultura. Tutta la provincia (e Luni) a sostegno di Massa

Si allarga il fronte per la candidatura del 2028. Soddisfazione per l’adesione di Carrara. Umberto Broccoli guiderà la riunione operativa dei Comitati promotore e scientifico.

Partito ufficialmente lo sprint di Massa a ’Capitale della cultura 2028’. La notizia più importante è che non si tratterà di una corsa in solitario perché il sindaco Francesco Persiani e il Comitato promotore, coordinato dal presidente dell’Istituto di valorizzazione castelli, Emanuele Bertocchi, sono riusciti a coinvolgere (quasi tutti) i sindaci della Lunigiana e anche uno della provincia di La Spezia, quello di Luni, in modo che sia una candidatura di un territorio vasto ma contiguo con molte peculiarità comuni e soprattutto in un’operazione bipartisan che ha dimostrato da parte dei vari attori una volontà comune di fare emergere non più divisioni e antagonismi, ma un concreto desiderio di unione per uno sforzo comune: il definitivo sviluppo – culturale, turistico, sociale – di una provincia che, lo hanno detto ripetutamente amministratori e tecnici, potrebbe non avere eguali in Italia. Soprattutto in alcuni settori. "Ci sono più di 200 fra castelli, rocche e fortificazioni", ha detto Bertocchi, e c’è chi ha ricordato che sono più di quelli della Val d’Aosta, regione che proprio sui manieri ha fondato le basi di uno sviluppo solido. E se loro hanno il Forte di Bard come simbolo, Massa-Carrara dovrebbe puntare sul Castello Malaspina come capofila dei suoi capolavori.

Lo scenario di questo promettente inizio ("siamo partiti forse in ritardo, ma recupereremo perché abbiamo basi solide", ha detto fra l’altro Persiani) sono state le Terme di San Carlo. "Anche l’acqua – ha sottolineato il proprietario, Eugenio Alphandery – è cultura, come lo sono il mare, le colline, le montagne, monumenti naturali di primaria grandezza". Il primo passo tecnico è stato l‘affidamento ad Irene Sanesi – nome di assoluto rilievo internazionale nel campo – e ala sua società della redazione del dossier per la candidatura che deve essere presentato entro il 25 settembre al ministero della Cultura che lo valuterà assieme a quello delle altre candidate, un ventina, per scegliere a ottobre 2025 le dieci finaliste che saranno poi giudicate da altri esperti. A marzo 2026 avverrà la prestigiosa designazione "e noi – hanno detto all’unisono gli intervenuti – contiamo di esserci".

Grande soddisfazione per l’adesione ufficiale di Carrara, un altro ’atout’ che può portare buone mani sul tavolo da gioco. Se quello di giovedì è stato l’atto ’politico’, il prossimo 4 luglio ci sarà una riunione operativa presieduta dalla Sanesi che comincerà a mettere sul piatto gli eventi e la loro sostenibilità secondo quelle che sono le linee operative del Ministero. Un lavoro al quale il Comitato promotore parteciperà con quello scientifico per presiedere il quale è stato scelto un nome assolutamente di grande livello oltre che assai popolare: Umberto Broccoli, noto come autore e conduttore televisivo, divulgatore scientifico, ma soprattutto archeologo di fama internazionale – ha diretto anche la Soprintendenza di Roma – e amante della nostra terra. Broccoli si è detto entusiasta e pronto a lavorare per la causa.

A supportare la candidatura erano presenti ieri due parlamentari della nostra città, Alessandro Amorese (FdI) e Andrea Barabotti (Lega). Il primo, vice presidente della commissione Cultura della Camera, ha insistito sul fatto che uniti si può vincere perché l’intera provincia ha in sé talmente tanti gioielli che è difficile trovare altrove; il secondo ha sottolineato l’importanza delle infrastrutture annunciando un passo presso il Governo per il raddoppio della linea ferroviaria Pontremolese. Il presidente della Provincia e sindaco di Montignoso, Gianni Lorenzetti, ha ringraziato Persiani per l’invito e gli altri amministratori del territorio per averlo accettato: "La squadra è forte, ora deve lavorare".

Il tempo è tiranno, meno di tre mesi ormai, ma la carne al fuoco è tanta. E proprio i castelli e i loro padroni nei secoli possono essere il filo conduttore di un percorso identitario. Senza dimenticare che nel 2028 saranno i 300 anni dalla morte di Pietro Alessandro Guglielmi che gli storici e critici musicali considerano un maestro ben migliore dei suoi seguaci più famosi: Cimarosa, Paisiello, Piccinni.