RICCARDO JANNELLO
Cronaca

Alessandra Berti Nel teatro l’impegno civile

L’artista massese racconta la sua passione e i progetti futuri. "Deve risvegliare la conoscenza e creare armonia e benessere"

L’artista massese racconta la sua passione e i progetti futuri. "Deve risvegliare la conoscenza e creare armonia e benessere"

L’artista massese racconta la sua passione e i progetti futuri. "Deve risvegliare la conoscenza e creare armonia e benessere"

Alessandra Berti, che cosa è il teatro per lei? "Il teatro è tutta la mia vita – risponde l’artista massese, protagonista della vita culturale della città con la sua attività di attrice, regista, produttrice, docente e animatrice –; è lo strumento, il mezzo che mi ha fatto scoprire chi sono e che mi fa stare bene. E come fa bene a me deve essere anche per chi ne possa usufruire. Quando, ovviamente, ha qualcosa da raccontare".

E’ il cosiddetto Teatro Civile? Di cosa si tratta? "Per me è essenziale un teatro di impegno epico, sociale e civile che racconti i problemi di oggi con le radici fondate nel passato; un teatro funzionale per risvegliare la conoscenza e creare armonia e benessere".

Com’è nata la sua passione? "Per caso quando partecipai con Andrea Battistini a un progetto del Teatro di Castalia; io già ballavo e da quel momento capii che non ne potevo più fare a meno. Andai a Genova per formarmi, mi dicevano che sembravo una Melato giovane, lo ritenevo un grande complimento. L’esame per accedere era complesso, riadattai ‘Albergo a ore’ di Herbert Pagani agganciandolo alla Medea e mi fecero molti complimenti ma non mi presero. Mi venne lo sconforto, poi una ragazza mi ha trascinato alla scuola di Tiezzi e Lombardi al Metastasio di Prato e il destino ha svoltato".

Che cosa accadde in quel caso? "Era il segno che non dovevo smettere anche avendo preso due porte in faccia. Rientrai in un progetto in cui fummo selezionati in quindici in tutta la Toscana, cinque donne e dieci uomini. Succede una volta nella vita. Quindi ho frequentato l’Istituto teatrale europeo a Roma e un corso di arte terapia con il metodo Hansen. Quando è arrivato il Covid mi sono fermata, mi ha aiutato a quadrare il cerchio, a preparare la tesi e a realizzare il mio sogno nel cassetto".

Nel presente di Alessandra che cosa c’è? "Mi sento ancora una meticcia che deve conoscere e sapere. Nel frattempo conduco i laboratori del Teatro Civile assieme ad Antonella Ianuale, ripresi grazie alla disponibilità del Salotto culturale Leonardo. Cerco di mescolare chi ha esperienza e chi non ce l’ha. Preparo i miei spettacoli su temi sociali, sulla violenza di genere, per la pace contro le guerre, per la lotta alla mafia. Lo spettacolo su Alda Merini alla Cappucciniana è stato molto importante per me".

Come quello sui disturbi alimentari... "Sì, fatto per le scuole al Teatro Guglielmi, toccante e utile nel cui progetto ho coinvolto lo psicoterapeuta Gianfranco Bontempi. Si chiama ‘Le gocce del colibrì” e ha visto la collaborazione del Rotary di Carrara, dell’Asl, del Miur, delle scuole superiori cittadine che hanno aderito volentieri. Vorrei riprendere lo spettacolo, ce n’è bisogno: e poi per me il teatro deve essere utile sennò non è teatro".

Tornerà in scena anche sulla violenza alle donne? "Sì, il 25 novembre al Teatro della Rosa di Pontremoli riproporremo ‘Legami’, il progetto partito nel 2019. Collaboreremo con Ordine degli avvocati, Comitato per le pari opportunità, Questura e Comune di Montignoso".

Nel Teatro Civile è centrale anche la storia della nostra città, di cui lei è protagonista avendo lavorato anche con compagnie dialettali o con Sognando. Che cos’è in programma? "Il 24 settembre in collaborazione con l’Anpi nel nostro percorso della memoria faremo uno spettacolo la mattina per le scuole ricordando l’eccidio delle Fosse del Frigido".

La sua è arte a 360 gradi, compreso il body painting... "Sì, nel 2023 con Maurizio Fruzzetti: anche questo per sensibilizzare sulla violenza contro le donne avendo le Apuane come set. Ci fu molta risonanza, perfino delle copertine a Londra".

Alessandra, lei ferma non ci sa stare... "Devo essere in continuo movimento e valutare tutte le proposte che mi arrivano. Se mi fermo sarò morta".