"E’ innanzitutto una questione di principio, Fratelli d’Italia è il partito più grande del centrodestra ed ha il diritto/dovere si indicare le soluzioni anche per le candidature nel pieno rispetto dei partiti alleati": lo afferma Riccardo Zucconi, deputato di Fratelli d’Italia e segretario di presidenza alla Camera che rilancia l’ipotesi di candidatura di Matteo Petrini su Capannori.
"Se si ha la fortuna di avere delle persone come Petrini che hanno dato prova del loro impegno e della loro serietà nel lavoro politico-amministrativo che hanno svolto negli anni , la scelta è ovvia, non solo scontata ma anche doverosa. Matteo ha dimostrato di avere tutte le caratteristiche non solo per candidarsi ma anche per essere un ottimo sindaco. Giusto quindi che il Circolo di Capannori, che è sempre stato tra l’altro uno dei più attivi della provincia lo abbia indicato e quella scelta va sostenuta in ogni modo. Massimo rispetto dunque per vari nomi, tutti autorevoli, che sono usciti dai partiti e dalle realtà civiche, ma la scelta è quella indicata dal Circolo".
La sensazione è che il centrodestra, troppe volte, arrivi lungo agli appuntamenti elettorali locali.
"Vero, un difetto che ormai si riscontra da tempo e da correggere al più presto perché rischia di produrre danni , limitando l’efficacia della proposta politica complessiva. Dico di più: soprattutto per comuni importanti come Capannori vorrei che il partito iniziasse la valorizzazione delle persone su cui puntare come minimo un anno prima delle scadenze elettorali perché spesso la visibilità è una componente essenziale per il successo di un candidato".
Sullo sfondo, ci sono anche le elezioni europee: per voi un impegno dove dovete provare a confermarvi primo partito.
"Qui però ci sorregge il grande lavoro fatto dal Presidente Meloni in questi anni, la sua capacità non solo di portare consenso ma anche credibilità alla proposta politica di Fratelli d’Italia. Dicevano che il Governo Meloni non avrebbe avuto credito a livello internazionale e Giorgia Meloni ha dimostrato proprio in Europa , ma anche rispetto ai mercati economici e finanziari , di ottenere grandi successi: ha abbattuto lo spread, rilanciato la politica internazionale dell’Italia e promosso politiche di attenzione e collaborazione verso l’Africa e i suoi mercati energetici, Insomma ha ridato un ruolo di grande attore europeo alla nostra Nazione e credo che gli italiani alle prossime elezioni europee glielo riconosceranno e soprattutto in una provincia come quella di Lucca che è la prima in Toscana per consensi a Fratelli d’Italia".
Capitolo Lucca: come giudica questo primo anno e mezzo della giunta Pardini?
"Valutazione più che positiva e non potrebbe essere altrimenti: un rinnovamento totale rispetto alle asfittiche amministrazioni della sinistra, un bel modo di porsi nei confronti dei cittadini impersonificato dal sindaco Pardini, risultati visibili in ogni settore. Il tutto con il pizzico di orgoglio nel constatare l’apporto al lavoro dell’amministrazione dato dagli assessori e dai consiglieri di FdI".
E’ finalmente operativo il coordinamento di FdI: le polemiche interne sono alle spalle?
"Devono esserlo, perché un partito non può essere considerato proprietà di questo o di quello, tutti, se c’è necessità di farlo, devono fare un passo indietro rispetto a interessi politici personali. Un partito è una comunità e quando se ne fa parte questo deve essere lo spirito con cui operare soprattutto per tentare di non nuocere all’immenso lavoro e ai quotidiani sacrifici che ha fatto e sta facendo chi ha portato la destra italiana al governo e al consenso enorme di cui gode e cioè Giorgia Meloni. Quindi mettere da parte gli errori del passato e ripartire verso le tante sfide che ci aspettano, tenendo sempre a mente il monito che ci arriva proprio dal nostro presidente: Fratelli d’italia deve rappresentare tutto il suo elettorato perché il 30% dei consensi che ha raggiunto lo connotano non come riedizione di qualche partito del passato ma come soggetto nuovo e vincente di un moderno conservatorismo nazionale e europeo . Tutti devono capire che le polemiche e le logiche esclusive sono già il sintomo, nella gestione del partito, di un fallimento complessivo che dobbiamo e possiamo scongiurare cercando di includere e non di escludere".
Fabrizio Vincenti