LAURA SARTINI
Cronaca

Vertenza Valmet, il 26 primo round. I sindacati pronti a dare battaglia

Fissato il primo incontro dopo l’annuncio dei 22 licenziamenti. Casotti (Cisl). “Decisione inaccettabile“

Il presidio dei lavoratori di fronte ai cancelli della Valmet di Mugnano dopo l’annuncio dei 22 licenziamenti

Il presidio dei lavoratori di fronte ai cancelli della Valmet di Mugnano dopo l’annuncio dei 22 licenziamenti

Un annuncio choc quello della proprietà di Valmet (ex Perini ed ex Korber) di Mugnano che intende procedere a un nuovo taglio agli organici, dopo la ristrutturazione su base volontaria di alcuni mesi fa con 20-22 licenziamenti. Dopo il sit-in di giovedì scorso ai cancelli dell’azienda dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, oggi c’è una data a cui si appellano le speranze, e soprattutto le azioni, dei tre sindacati.

“Siamo veramente indignati di quanto sta succedendo alla Valmet che getta di nuovo i lavoratori in un inaccettabile stato di incertezza - dice Bruno Casotti, segretario Fim Cisl - Tutto ciò accade senza un reale motivo, visto che allo stabilimento di Mugnano sono entrati ordini per oltre 20 milioni di euro che coprono tutta la produzione del 2026. Il 26 maggio prossimo avremo il primo incontro in azienda, nel quale i vertici ufficializzeranno l’annuncio e da quel momento ci saranno 75 giorni per trovare la migliore via di uscita. Il nostro impegno in questo senso sarà totale per i nostri iscritti e per tutti i lavoratori”.

Dunque il 26 maggio la questione esuberi a Mugnano - iniziativa che la multinazionale finlandese ha intrapreso anche negli stabilimenti di Bologna, Milano e Gorizia - entrerà nel vivo.

“Il punto è che non è possibile procedere a ritmo di ristrutturazioni, quando oltretutto non ci sono le premesse - aggiunge Casotti – A questo punto diventa essenziale che l’azienda presenti il piano industriale per dare chiarezza e serenità ai lavoratori. Da questo non si può prescindere”.

“Purtroppo quando una multinazionale acquista uno stabilimento si deve capire qual è l’intento che la muove - è il commento di Giacomo Saisi, anch’egli con Casotti e Nicola Riva (Fiom Cgil) in prima linea in questa battaglia – far crescere lo stabilimento sul territorio oppure acquistare solo quote di mercato? In più un’azienda quotata in borsa come Valmet si muove anche nell’ottica di far salire il valore del titolo e la mossa purtroppo spesso è proprio quella del taglio sugli organici”.