
Piace la proposta di Fanini di un nuovo impianto a Capannori. I dettagli
Stanno arrivando progetti da tutto il Mondo. Ma come sarebbe, se venisse davvero realizzato, il velodromo di Capannori, su terreni dell’imprenditore Ivano Fanini, e altri, da espropriare? La proposta del grande patron di ciclismo è stata quella di un impianto per rilanciare la pista, per convincere i genitori a far praticare ciclismo ai figli in sicurezza, dopo gli innumerevoli incidenti sulle strade, che sarebbe baricentrico per il Centro Italia, vicino all’aeroporto di Pisa, sfruttabile anche da società del Sud e dalle oltre 300 affiliate in Toscana, visto che l’unico presente attualmente in Italia è nei pressi di Brescia.
Il dettaglio del progetto. Pista in legno di 250 metri, archi di pendenza minima e massima conformi agli standard dell’UCI (Unione Ciclistica Internazionale); tribune per 10 mila spettatori seduti, che potranno diventare 18 mila compresi quelli in piedi durante manifestazioni indoor; spazi ricreativi e per negozi, ristorante e centro fitness; efficienza energetica grazie alle fonti rinnovabili.
Arrivano rendering di continuo: nella foto con Ivano Fanini, il figlio Cristian, Stefano Bendinelli, direttore del museo Fanini e Pierluigi Castellani, presidente della federazione ciclistica lucchese che ne espongono uno. Dal Canada, l’imprenditore Peter Junek ha saputo del velodromo che si vorrebbe costruire a Capannori e ha lanciato la sua proposta. Le sue imprese di Odense in Danimarca e Santiago del Cile potrebbero realizzarlo. L’ostacolo adesso è trovare i finanziamenti.
Ma.Ste.