REDAZIONE LUCCA

Valorizzare lo storico patrimonio Si punta su passato e futuro

Le Cantine Angeli ad esempio hanno riportato alla luce le antiche mura. Ma in giro ci sono anche altri progetti

Tornano in città la vecchia mescita di vino, il mulino di Taccone, la piazza e i sentieri montani: come si rinnovera’ e rilancerà la Camaiore nel terzo millennio? Scegliendo di valorizzare il grande patrimonio esistente. Anche il piano operativo va in questo senso, prediligendo il recupero rispetto al ‘nuovo’ mattone. Così ad esempio le Cantine Angeli del centro storico riportano alla luce le mura antiche ed il collegamento tra le strade della Campus Major. Che Camaiore abbia origini antichissime lo si deduce dal nome che riporta alla memoria un accampamento romano con regolare pianta segnata da cardo e decumano. Adesso, proprio tra il viale Oberdan e la via IV Novembre, il titolare delle cantine locali più celebri, Giuseppe Angeli, 50 anni figlio di Romeo, sta riportando alla luce il congiungimento secolare tra le vie per creare una mescita vecchio stile dove accogliere gli avventori per un bicchiere ed un assaggio di salumi o formaggi col profumo del passato. E in ciò sono riemerse le antiche mura cittadine.

“Un ambiente semplice - assicura Angeli - per riscoprire il sapore autentico di un tempo”. Non basta: se la piazza XXIX Maggio, la Porta Nuova dei camaioresi, vedrà un progetto di recupero con pietra di Matraia e indicatori dei vecchi cinti murari, senza essere invasivo, ma con piante e giusti passaggi pedonali, il percorso sarà più completo. Da qui passa la Via Francigena coi Pellegrini a piedi verso l’ostello della Badia o di Valpromaro. “Questo e’ il vero senso di Camaiore - afferma l’architetto Stefano Viviani di Metato - recuperare le peculiarità urbanistiche senza stravolgerle”. In Candalla verrà restaurato il vecchio mulino che apre il cammino verso Casoli tra opifici e pozze: qui e’ il Comune ad aver stanziato i soldi. Peccato per Villa Murabito di Casoli, museo donato dalla moglie dell’artista, Grayce, e dimenticato, da poter invece inserire in escursioni e valorizzare degnamente. E peccato anche per il sito archeologico dell’Acquarella, fattoria romana di Capezzano, anch’essa dimenticata. Molto frequentati infine i sentieri di Camaiore Antiqua e le vette delle Apuane da scalare: un mondo da scoprire ed ammirare. A breve si riaprirà la biblioteca Michele Rosi tra la piazza Francigena, i musei e il giardino murato.

I.P.