Prosegue la pubblicazione di sonetti e altri componimenti in vernacolo scritti da Alessandro Meschi.
Oggi vi proponiamo questo dal sapore amarcord
UPIMME E LA SCALA MOBILE
Vand’arivò anch’a Lucca fu ‘n evento.
Ma con mi ma’ doveo riga’ diritto:
lascialla rimira’senz’un lamento
e stanni alla sottana, fermo e ritto dicea che mi perdevo con vel pieno,
e guai a girassi per varda’ valcosa.
‘Un mi ‘omprava mai neanch’un veleno.
Ma io c’andavo sì, per una ‘osa:
la scala mobile, e mi facea logra’;
era vella la mi’ grande passione.
Le belle spose che vedeo monta’
le guardavo dal sotto, che emozione!
Chisa’ se se n’era accorta anche mi ma’
che andavo ‘n su e ‘n giù per le coscione.
Ero ‘n bimbetto, ma l’apprezzavo già.