REDAZIONE LUCCA

Un anno fa l’addio a D’Angiolo "Lo celebreremo appena possibile"

La famiglia costretta a rinunciare ad una solenne celebrazione per i protocolli. "Lo ricordiamo ogni domenica"

Un anno fa se ne andava, a 87 anni, il re del marmo, Vando D’Angiolo (foto). Domenica ricorre l’anniversario che non potrà essere celebrato a causa delle restrizioni covid. I figli Giuliano e Stefano con le rispettive famiglie, la moglie Paola e il fratello don Danilo con la cugina Gioia comunque lo ricordano durante le Messe domenicali, "sperando di poter quanto prima coinvolgere amici e collaboratori in una apposita celebrazione commemorativa ringraziamo per il ricordo e la preghiera". Vando D’angiolo, self made man nato ad Azzano, ha messo in piedi il colosso lapideo Campolonghi. Un’ascesa rapidissima: laureato in economia e commercio nel 1957, già dopo il diploma ha iniziato a lavorare alla Henraux di Querceta entrando in contatto con grossi personaggi del mondo della cultura e dell’arte. Nel 1962 la decisione di fondare la Freda Marmi e nel 1968 l’ingresso nella Campolonghi Italia: da lì la fortunata intuizione di dar vita a una missione aziendale unica costituendo Campolonghi group che negli anni ha avuto una crescita esponenziale. Si è interessato al sociale sia come socio Rotary che avvicinandosi al movimento del volontariato italiano, ricoprendo per 8 anni la carica di tesoriere della federazione nazionale delle pubbliche assistenze: per ricordare la madre, dette vita alla Fondazione Mite Giannetti D’Angiolo per dare assistenza agli studenti della scuola della montagna seravezzina. Da dove aveva origine quel giovane pastore nominato Cavaliere della Repubblica, poi Cavaliere Ufficiale, Commendatore e, nel 2002, Cavaliere del Lavoro.