Tazzina sempre più...bollente. Dal 1° aprile i bar del centro hanno rincarato il caffè a 1,30 euro, con un aumento di 10 centesimi (sale invece di 20 centesimi il cappuccino, passando da 1,60 a 1,80) per contrastare il peso del costo della materia prima che si somma ai super-affitti dei bar di Forte dei Marmi. I canoni che sostengono per i fondi oscillano da 5 fino a 10mila euro al mese. Nei giorni scorsi i titolari degli esercizi del centro si sono incontrati per allineare la proposta al consumatore e fare il punto su una situazione che si fa più difficile per il lievitare del prezzo dai fornitori. Da lì l’idea di ’ritoccare’ i listini in vista di una stagione che promette di risollevare una lunga e difficile stagione invernale, sostenuta solo da qualche weekend di sole che ha favorito un po’ tutto il commercio.
"La riflessione è stata comune e condivisa – spiega Massimo Ratti, titolare dello storico Caffè Roma, interpellato sul ’caro’ caffè – perchè Forte dei Marmi è una realtà che ha incassi da paese in inverno e costi da città, con affitti da grande metropoli. Tra noi colleghi fortunatamente c’è sempre stata unità di intenti e anche stavolta abbiamo concordato i prezzi al pubblico: l’ultimo aumento è di ben quattro anni fa e le cifre non sono poi così esorbitanti. Infatti per noi esercenti la materia prima è schizzata del 10%, penso a latte, caffè, energia elettrica e acqua. Sono oneri che vanno a incidere su piccole attività che già sostengono con fatica il lungo inverno. Se l’aumento del prezzo al banco scoraggerà la clientela? Non credo proprio – aggiunge Ratti – perchè da parte di tutti in questo momento c’è la piena consapevolezza dei rincari che stanno coinvolgendo ogni famiglia. E poi un cornetto adesso da 1,20 passa a 1,30, ma all’autogrill da tempo è in vendita a 2 euro, così come un pezzo salato che i bar del centro propongono a 2,50 euro, sempre a una stazione di servizio si trova a 5-6 euro".
Francesca Navari