Stop agli affitti brevi in centro Lucca ‘studia’ il modello-Firenze

Il turismo vola e anche in città c’è chi vorrebbe calmierare il mercato delle locazioni di pochi giorni

Stop agli affitti brevi in centro  Lucca ‘studia’ il modello-Firenze

Stop agli affitti brevi in centro Lucca ‘studia’ il modello-Firenze

Anche Lucca drizza le orecchie rispetto alla recente decisione del sindaco di Firenze Dario Nardella che, con una delibera, dal 1 giugno ha vietato gli affitti brevi in centro storico. La nostra città rientra nel fenomeno che vede, principalmente, il ricorso ai portali dedicati agli affitti brevi, uno fra tutti “Airbnb”, attraverso il quale si reperiscono gli alloggi.

Lucca, città turistica ormai da tempo, oggi vola verso un’accoglienza dai numeri stratosferici, non è esclusa dal fenomeno. La questione è semplice: gli affitti brevi, in qualsiasi centro storico, fanno sì che il mercato immobiliare si predisponga con indiscutibili vantaggi per il proprietario dell’immobile. Il quale – pecunia non olet – preferisce affittare il proprio immobile a fini turistici ricavandoci un bel gruzzolo. Facendo una ricerca e prendendo puramente a caso un appartamento di pochi metri quadrati in centro storico per 4 persone e dotato di un cucinotto e un servizio, lo si può occupare, per 5 notti, alla cifra di 450 euro. È ovvio che il vantaggio esiste. Ma, nel contempo, il rischio è che altri fattori, alcuni che esulano dal turismo, vengano a rimetterci.

In primis il rischio di uno spopolamento del centro storico; e poi, devono essere fatti i conti con l’accesso a un mercato immobiliare fatto ad escludendum per chi vuole abitarci stabilmente, quello dell’emergenza abitativa e la concorrenza spietata verso i professionisti dell’accoglieza. Lucca non ha il problema delle città universitarie, ovverosia non deve, almeno in massa, fornire immobili agli studenti. Ma i prezzi, indubbiamente, finiscono per alterare il mercato reale.

Il turismo sta volando e la conferma arriva dall’assessore Remo Santini. "Siamo a dei livelli di accoglienza pre pandemia – afferma il titolare del turismo – con persone che arrivano in città dall’America, Germania, Olanda, insomma, da un po’ ovunque; nella settimana dal 22 al 28 maggio, nel solo punto informazioni di piazzale Verdi sono stati contati 3170 turisti, di questi 2652 provenienti dall’estero, considerando – spiega Santini – che c’è anche quello della stazione e anche chi arriva senza passare dagli info point. La decisione assunta dalla giunta fiorentina – prosegue – dovrà essere valutata: al momento prevale la prudenza, vedremo in futuro anche alla luce della crescita esponenziale dei flussi".

La disposizione di Firenze, al momento, ha visto anche il plauso delle associazioni di categoria, dei sindacati degli inquilini e di Federalberghi. Eccezione fatta, per Confedilizia. A Lucca, Pietro Bonino è il titolare di Federalberghi: "Sono d’accordo, spero solo che non sia una via di mezzo, nel senso che per far fronte a una concorrenza che chiamarla sleale è dir poco, bisognerebbe fissare in una settimana gli affitti". Bonino è un fiume in pena: "La cosa buona è data dal fatto che almeno hanno iniziato a pensarci: noi siamo arrabbiati perché più che di limiti abbiamo bisogno di regole che oggi non esistono; le agenzie che forniscono il pacchetto completo che cosa sono se non dei tour operator? Senza regole, loro di fatto non devono rispettare nessuna norma; noi, invece – va avanti Bonino – siamo immersi da ogni adempimento, chi affitta in altro modo non deve tenere conto delle norme, ed è chiaro che così la concorrenza è sleale, anzi, intollerabile".

Bonino termina con un dato assoluto che dà la dimensione della tematica oggi sotto la lente di ingrandimento: "In Lucchesia, a fronte delle nostre 1500 camere, il mercato delle agenzie degli affitti brevi ne gestisce 3000, il doppio: facile capire la dimensione del problema e l’rgenza di porre un rimedio efficace".

Maurizio Guccione