"Stop a progetto fotovoltaico che mangia 3 ettari suolo fertile"

PORCARI "Stop al progetto del fotovoltaico a Porcari che mangerebbe tre ettari di suolo fertile". Lo afferma Coldiretti che in una...

"Stop a progetto fotovoltaico che mangia 3 ettari suolo fertile"

"Stop a progetto fotovoltaico che mangia 3 ettari suolo fertile"

"Stop al progetto del fotovoltaico a Porcari che mangerebbe tre ettari di suolo fertile". Lo afferma Coldiretti che in una nota dichiara: "Sì alle energie rinnovabili e ai pannelli solari sui tetti di stalle, magazzini ed abitazioni, ma senza consumare suolo fertile e stravolgere il paesaggio. Coldiretti Lucca prende posizione sul caso del grande campo solare da oltre 3 MW che dovrebbe sorgere in via Forabosco nel comune di Porcari ribadendo l’assoluta contrarietà all’installazione di migliaia di pannelli fotovoltaici su una superficie di circa 3 ettari che sottraggono una risorsa importante all’agricoltura e alla produzione di cibo - si legge in una nota - . Una posizione, quella di Coldiretti, da sempre netta e chiara di fronte al preoccupante moltiplicarsi, in tutta la regione, di progetti per realizzare impianti solari di grandi dimensioni che rischiano di cambiare il paesaggio sostituendo campi coltivati e prati con distese interminabili di moduli fotovoltaici a terra o di tecnologie industriali camuffate da parchi agrivoltaici".

"In questa battaglia siamo vicini all’amministrazione comunale e ai cittadini che hanno espresso perplessità e preoccupazione per questo progetto che va ad incidere pesantemente su un’area a vocazione agricola e di pregio a due passi dal Lago di Fornace - spiega Andrea Elmi (in foto), presidente Coldiretti Toscana -. Siamo di fronte ad un caso emblematico che è frutto dell’assenza di regole di governo del territorio che individuino preventivamente le aree inidonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili. Questa situazione di far west ha stimolato fenomeni speculativi nelle nostre campagne e generato molta confusione. E’ evidente la necessità di correggere la situazione intervenendo a tutela del suolo e delle attività agricole per non rischiare che l’obiettivo dell’autosufficienza energetica rischi paradossalmente di aumentare esponenzialmente la nostra dipendenza alimentare".