Speciale corso di guida per moto. Dedicato ai ragazzi disabili

Quindici ragazzi disabili provenienti da tutta Italia partecipano ai corsi di guida per moto adattati, promossi dalla Onlus Di.Di. L'obiettivo è superare le paure e ritrovare la libertà di guidare. Grazie all'aiuto degli istruttori, i ragazzi superano le proprie insicurezze e vivono emozionanti esperienze in totale sicurezza.

Speciale corso di guida per moto. Dedicato ai ragazzi disabili

L’iniziativa è stata curata dalla Onlus Di.Di, Diversamente disabili, del montecarlese Emiliano Malagoli

Inclusione, riscatto, emozione. Sono i sentimenti provati da 15 ragazzi, provenienti da tutta Italia, che hanno partecipato ai corsi di guida per la moto ad hoc per persone disabili. L’iniziativa è stata curata dalla Onlus Di.Di, Diversamente disabili, del montecarlese Emiliano Malagoli. L’obiettivo è ritornare in moto nonostante la disabilità. "La vita ti mette alla prova e ti scontra con la realtà – racconta Malagoli - affiorano paure, insicurezze, e la zona di comfort diventa il rifugio perfetto per trovare qualsiasi scusa per non mettersi più in gioco. C’è chi decide di intraprendere questa strada, la più facile. E poi ci sono loro: i ragazzi che partecipano al corso di guida in moto "Learn & Try" perché certe paure e insicurezze non le vogliono più sentire. Alcuni istruttori hanno la stessa disabilità dei ragazzi e, come dice Emiliano Malagoli, presidente e fondatore dei Di.Di." Se ce l’hanno fatta loro, significa che puoi farcela anche tu ".

Divisi in gruppi a seconda della propria disabilità, i ragazzi cominciano a salire sulle moto adatte. I primi giri sono segnati da timore e incertezze. Ma poi tutto diventa più naturale. La magia si compie, accompagnati dai propri istruttori e in totale sicurezza, i ragazzi cominciano a girare: curve, rettilinei, velocità. Chi l’avrebbe mai detto? Genitori, commossi, osservano i loro figli riscoprire la voglia di vivere. "Per noi Di.Di. - conclude Malagoli - questa la più grande vittoria, il nostro più grande orgoglio. Perché da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano".

Massimo Stefanini