REDAZIONE LUCCA

Sottrae 30mila euro dal conto condominiale, amministratore nei guai

La Procura si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per un 42enne

Soldi

Lucca, 30 marzo 2021 -  Avrebbe svuotato il conto corrente di un condominio di Sant’Anna. E, bonifico dopo bonifico, quei 30mila euro che i condomini avevano fatto confluire nel conto come previsto dalla riforma del 2012, sarebbero finiti dritti nelle sue tasche. Adesso per lui,  libero professionista 42enne, originario di Pisa, ma operativo da anni a Lucca come imprenditore, la Procura, potrebbe chiedere presto il rinvio a giudizio. Le indagini, coordinate dal procuratore facente funzione, Lucia Rugani, si sono infatti concluse. Il capo d’imputazione: appropriazione indebita. Tutto è nato da un esposto presentato lo scorso novembre da alcuni condomini del “Condominio sette pini“ di Sant’Anna di cui l’uomo, con la sua società “Panacea gestioni Srl“era diventato amministratore. I condomini denunciavano spese giudicate fuori luogo e ammanchi nel conto corrente condominiale. Timori che poi sarebbero stati confermati dalle indagini della Procura. Analizzando i flussi di denaro infatti è emerso come ben 28.800 euro siano transitati dal conto del condominio di Sant’Anna, a quello personale del 42enne.  

Un altro migliaio di euro, secondo le indagini, sarebbero stati trasferiti sul conto personale dell’uomo per il pagamento di fatture a carico di un altro condominio di Lucca. Stessa sorte per circa 200 euro, andati ad un terzo condominio. Tra i conti in pratica ci sarebbero stato un piccolo sistema di vasi comunicanti che, per gli inquirenti, sarebbe servito a ripianare spese e conti di altri condomini seguiti dallo studio dell’amministratore. Tutto a discapito però di quello di Sant’Anna. Al vaglio della Procura c’è anche la posizione del socio di un 42enne. Ma le indagini e gli accertamenti potrebbero portare, per quest’ultimo, allo stralcio delle accuse.  

Per il 42enne le accuse della Procura restano tutte da dimostrare. L’uomo, in caso di richiesta di rinvio a giudizio, potrà difendersi di fronte al giudice del tribunale. Se giudicato colpevole invece rischia una pena da due a cinque anni e una multa fino a 3mila euro.  

cla.cap