di Beppe Nelli
"Sto bene, non ho sintomi, e il 2 gennaio farò il nuovo tampone. Lavoro da casa, e posso farlo perché grazie alle tre dosi di vaccino il virus mi ha contagiato senza crearmi gravi ripercussioni sanitarie. Senza vaccino, oggi saremmo nel dramma sanitario nazionale. Mi aspetto un’ulteriore grande crescita dei contagi, ma per fortuna con tanta popolazione vaccinata le terapie intensive sono ancora fuori dalla zona di allarme". Bruno Murzi, sindaco del Forte, vede avverarsi le previsioni che aveva fatto da medico. E benedice le restrizioni imposte a Forte dei Marmi, come nel caso delle fiere, che tante polemiche avevano suscitato. Col senno di poi, il sindaco-dottore ha avuto ragione.
Sindaco, la sua quarantena come procede?
"Non ho sintomi né febbre, ma mi sembra di essere un galeotto che cammina nel vialetto di casa per l’ora d’aria. Faccio chilometri con la cyclette, riunioni online, ho visto i sindaci per il Covid, continuo a lavorare come perito medico del Tribunale da casa".
Ha scoperto come si è contagiato?
"Sono in quarantena dal giorno del tampone fatto il 22 sera, perché un collega che avevo contattato aveva la febbre. Lui è risultato negativo, e io senza nulla, positivo. Quindi non so dove ho preso questo virus, circola così violentemente che è difficile fare tracciamenti. Bisogna che i positivi avvertano l’Asl e questa ricostruisca i contatti per chiunque si accorge di essersi infettato".
Che sta accadendo alla pandemia. Siamo tornati indietro di un anno?
"Direi proprio di no. Mi ha telefonato un signore asintomatico che ha fatto il tampone per scrupolo ed è positivo. La variante Omicron attacca velocemente, ma spesso non dà sintomi ed è più difficile capire chi ce l’ha. Ma un anno fa, in confronto a oggi, la situazione era disastrosa".
Molti si chiedono se il vaccino sia inutile contro la variante Omicron. Che ne pensa?
"Al contrario di cosa dicono tanti, la vaccinazione funziona perfettamente. Io ho fatto tre dosi, in casa mia moglie e i figli sono tutti vaccinati, l’efficacia dei vaccini è confermata. Se non li avessimo fatti la situazione sarebbe drammatica. Ora bisogna riflettere sull’obbligatorietà vaccinale, togliendo la possibilità di contatti e socializzazione a chi non lo fa".
Dunque lei è a favore dell’obbligo vaccinale. Faccio l’avvocato del diavolo: un no-vax le direbbe che nonostante il vaccino si è infettato lo stesso.
"Però, grazie al vaccino, sono a casa a lavorare, invece di avere la febbre o essere ricoverato in ospedale".
Eppure ci si infetta anche dopo la terza dose.
"Ogni tanto bisogna fare un richiamo come si fa per tanti farmaci e tanti altri vaccini. Acceleriamo con la terza dose. Una cosa è prendere il virus ad alta incidenza con la letalità della prima ondata quando morivano tanti, altra cosa è infettarsi essendo protetti dai sintomi gravi della malattia grazie ai vaccini".
Vale a dire?
"Se su un milione di positivi il 5% finisce in ospedale, abbiamo sono 50 mila ospedalizzati. Se di questi il 10% va in terapia intensiva, sono 5 mila. Con un milione di positivi, in un mese riempiremmo le terapie intensive che in Italia hanno 6-7 mila posti. Il sistema sanitario sta reggendo perché ci eravamo vaccinati, altrimenti non avremmo più saputo cosa fare".
Eppure i no-vax restano tantissimi, non si arrendono.
"Un filosofo negazionista ha dimostrato, anche se voleva dichiarare il contrario, che i vaccini funzionano: oggi i tamponi sono 4 volte tanto, ma i positivi solo 3 volte tanto rispetto al passato. Più tamponi facciamo più troviamo positivi, ma in percentualmente minore. Il vaccino non è la panacea, ma sta perfettamente funzionando".
Si aspettava la nuova ondata?
"A Forte il 15 dicembre abbiamo deciso di cancellare la festa di S.Silvestro e l’abbiamo azzeccata. Allora i dati mostravano già dove sarebbe arrivato il contagio, la progressione giornaliera era già evidente. C’è chi prevede che tra 10 giorni in Italia avremo 100 mila contagi. Noi al Forte non lavavamo le strade quando tutti lo facevano perché era inutile, e avevamo ragione; siamo stati i primi a portare le mascherine a casa, perché erano indispensabili per frenare i contagi; e abbiamo tagliato le fiere nonostante le proteste. Siamo orgogliosi di queste scelte".