San Ginese, prove tecniche di salvataggio

Stamani primo incontro del tavolo di crisi in Regione per sventare i 26 licenziamenti. Sabato (Cisl): “Subito il piano di ristrutturazione“

Si apre stamani alle 10 il tavolo di crisi in Regione per tentare di mettere una prima solida pietra su un percorso tutto da costruire per sventare la chiusura dello stabilimento San Ginese-Arborea del Compitese. I sindacati Cisl e Cgil si confronteranno con tutti i livelli della politica: sarà presente l’assessore regionale, il sindaco e presidente della Provincia Menesini e Guidotti per il Comune di Lucca.

“Ci sono tre tappe ben chiare da inserire in un progetto di ristrutturazione dell’azienda condividiso e flessibile, perchè la flessibilità è uno strumento essenziale sia per l’azienda che per i lavoratori – premette Amedeo Sabato, segretario Fai Cisl Toscana Nord –. La prima tappa è l’utilizzo degli ammortizzatori sociali e degli strumenti di accompagnamento alla pensione per i lavoratori vicini a questo traguardo. Poi la sospensione temporanea dell’attività funzionale ad aprire la strada a una ristrutturazione complessiva del commerciale di Arborea, infine una mediazione rispetto ai lavoratori per consentire di mantenere il fatturato, per l’interesse di tutte le parti“.

“Al tavolo porteremo le esigenze del territorio e dei lavoratori – sintetizza efficacemente Amedeo Sabato – nel fine di mantenere in vita l’azienda e di ampliare la solidarietà a sostegno dei lavoratori stessi“. Quindi fronte comune per scongiurare il rischio licenziamenti in massa e di azzerare quindi quelle 26 amarissime lettere arrivate il 31 gennaio a tutti i lavoratori dello storico stabilimento per la produzione del latte fresco. Una vertenza tutta in salita ma uno spiraglio si è aperto nei giorni scorsi con l’azienda che ha deciso di aderire al tavolo di crisi aperto in Regione. Nei giorni scorsi Cisl aveva lanciato anche un accorato appello alla cittadinanza che resta assolutamente valido: “Manifestate con noi comprando il latte San Ginese, dimostriamo quello che siamo“.

La proprietà della San Ginese oggi Arborea, coop di allevatori sardi, addita tra le cause all’origine di questa drammatica svolta “l’insufficiente conferimento di latte toscano nonostante i nostri interventi a supporto dei produttori locali: negli allevamenti regionali si è passati da 872mila litri del 2017 a 572mila litri nel 2019 con una riduzione, in due anni, del 34% in particolare nell’area della Garfagnana che caratterizzava il principale prodotto del latte fresco San Ginese”. In più il calo dei consumi e, per ultimo in ordine di tempo, la crisi pandemica. “I nostri volumi di vendita sono passati da 2.607.067 litri nel 2018 a 1.466.697 litri nel 2021, a nulla hanno giovato le riduzioni dei prezzi proposti”. Dita incrociate.