
La cucciola di volpe salvata
Lucca, 29 maggio 2019 - Lo sguardo smarrito e l’atteggiamento arrendevole, anche contro l’istintiva indole, di chi sa di essere in buone mani. E di averne bisogno. Una volpe cucciola è stata salvata da un’equipe di medici della Clinica veterinaria Città di Lucca, aperta 24 ore su 24, di San Michele in Escheto. Era stata trovata da alcuni ragazzi lungo il fiume, in zona Montuolo, vicino alla Casina Rossa. Aveva una profonda ferita sul collo, forse il morso di un cane. Disarmata, sembrava guardare implorante chi l’ha soccorsa. E, collaborativa al massimo, si è fatta medicare. «E’ stata tranquilla tutto il tempo – ci spiegano i medici veterinari della Clinica di cui sono referenti Andrea Barbuti e Riccardo Antonelli –. Ha capito che volevamo solo aiutarla. Aveva un brutto morso all’altezza del collo. L’abbiamo medicata e poi è stata trasferita dal gruppo del Vegasoccorso – che da sempre si occupa di recuperare, curare, riabilitare e della successiva reintroduzione della fauna selvatica nella provincia di Lucca e Massa – in un centro specializzato. Ora sta bene». Un lieto fine che ha rappresentato anche un eccezionale punto di contatto tra l’uomo e le specie selvatiche. Non l’unico.
«Ultimamente ci è capitato di curare un tasso che era stato investito sulla strada – spiegano i veterinari della Clinica 24 ore su 24 –, che si è ripreso completamente. Spesso soccorriamo anche i ricci, a volte anche loro vittime delle auto, altre volte in difficoltà perchè, uscendo dalla fase di letargo, sono soggetti a ipoglicemia e necessitano di aiuti per la ripresa». Sembra inattaccabile, ma a volte ad aver bisogno delle cure del medico è anche la coriacea tartaruga. «Ci capitano con una certa frequenza gli animali non convenzionali, e per fortuna esiste il fondamentale supporto del Vegasoccorso». Un’attività a pieno regime: l’Associazione Onlus di volontari infatti salva ogni anno dai 400 ai 500 animali selvatici di tutte le specie, dal più piccolo uccellino al maestoso e imponente cervo, compresi i rapaci in migrazione, sfiniti e disidratati.
Laura Sartini