
Rilanciare i piccoli borghi Arriva a San Pellegrino il progetto pilota
S.Pellegrino in Alpe, il borgo abitato più alto dell’Appennino Tosco Emiliano a 1525m di altitudine nel comune di Castiglione di Garfagnana, è diventato il "centro di ricerca" del progetto-pilota n. 5 di Incultum in provincia di Lucca. Un percorso che punta a sviluppare e rilanciare quelle piccole località periferiche e marginali che hanno comunque una grande vocazione e potenzialità turistica. Nello specifico, il progetto è gestito dall’Università degli Studi di Pisa. Ne è partner attivo la Provincia di Lucca, in particolare nel rilancio del Museo Etnografico "Don Luigi Pellegrini", di proprietà della Curia, ma gestito dall’ente di Palazzo Ducale. Proprio in questi giorni, il presidente della Provincia Luca Menesini che, proprio in questi giorni , ha incontrato i ricercatori dell’ateneo pisano a S. Pellegrino in Alpe dichiarandosi "entusiasta del progetto di rilancio e della sinergia che si è creata".
Il progetto-pilota incentrato sul piccolo borgo di San Pellegrino in Alpe, ha portato avanti tre settori di interesse pensati per cercare di catalizzare l’attenzione sul piccolo paese appenninico. In primis, il team di ricerca Incultum è stato uno dei principali promotori della riapertura del Museo Etnografico "Don Luigi Pellegrini", visitabile dallo scorso 1° giugno, e della sua promozione sia con metodi standard, sia attraverso il coinvolgimento degli organi di informazione locale. Inoltre, il Museo è al centro di un progetto, in sinergia con la Provincia di Lucca, che ne ha ripensato la fruizione e l’accessibilità, con un occhio di riguardo alle giovani generazioni, è in programma, infatti, l’installazione di una rete Wi-Fi capillare in tutte le 15 sale della struttura, oltre all’applicazione futura di numerosi QR-code informativi e altri sistemi multimediali interattivi. Un lavoro, dunque, che ha trovato nel museo la propria "stella polare", corredato dal fondamentale impegno dei residenti e delle attività commerciali del territorio con cui il team di ricerca ha indetto due giornate di formazione in cui si è discusso del futuro del piccolo borgo e delle possibili strategie di rilancio.
Ultimo, ma non meno importante, è la scelta di utilizzare un "approccio narrativo" per dare ancora maggior risalto alla struttura museale attraverso lo spettacolo "Un prete, due santi, un confine e 4000 pezzi unici", con l’attrice versiliese Elisabetta Salvatori.
Fiorella Corti