
Riaffiorano i resti del porto fluviale La scoperta nell’area ex-Gesam
Importante ritrovamento nell’area Gesam di due dei tre scali del porto fluviale di Lucca, corredati di bitta per l’ormeggio delle barche. La struttura muraria, perfettamente conservata, fatta in mattoni e pietre sagomate, risale all’epoca rinascimentale ed è stata rinvenuta come rappresentata nella mappa del 1780 conservata all’Archivio Storico Lucchese: a darne l’annuncio sono Glauco Borella di Italia Nostra e Clara Mei degli Amici del Porto. I fatti, in realtà, risalgono a maggio scorso, ma solo ora è stato reso pubblico il ritrovamento.
"Per quanto incredibile possa sembrare – si legge in una nota congiunta – parte degli scavi per la bonifica ambientale nell’area del porto sono stati eseguiti in assenza di sorveglianza archeologica. Il ritrovamento della bitta è stato possibile solo grazie allo spirito di osservazione di Clara Mei. Era il 16 maggio dello scorso anno e Mei ha subito interessato il presidente di Italia Nostra, Glauco Borella, al fine di verificare se sulle operazioni in corso nell’area Gesam vi fosse o no una sorveglianza archeologica. Borella, che ha lavorato molti anni in Soprintendenza ricoprendone anche cariche dirigenziali, ha immediatamente informato la Procura, mentre la Soprintendenza, sulla base dei dati in suo possesso relativi agli scavi precedenti sui quali la sorveglianza c’era effettivamente stata, escludeva che nell’area vi potessero essere stati dei ritrovamenti. Il conseguente tempestivo intervento dei carabinieri di S.Concordio, la cui caserma si trova fortunatamente in via Formica, a poche decine di metri, ha consentito di mettere in salvo la bitta, che era stata gettata in un angolo del cantiere".
La Soprintendenza ha messo sotto tutela la bitta e disposto un supplemento di indagini che ha consentito di trovare due dei tre scali del porto fluviale della città.
"In questa vicenda del ritrovamento degli scali del porto della Formica – prosegue la nota – il grande assente è stato il Comune di Lucca, che all’epoca dei fatti, maggio 2022, era ancora governato dalla precedente Amministrazione. Dispiace che l’ente comunale non abbia mai accolto le osservazioni, le petizioni e gli appelli dei cittadini e delle associazioni, in particolare degli Amici del Porto e di Italia Nostra, che fin dal 2008, e con più vigore dal 2019, anno di approvazione della Piazza Coperta, avevano chiesto che la matrice attorno la quale imperniare la riqualificazione dell’area Gesam fosse il sito del Porto e il Chiesone. La amministrazione Tambellini, che in più occasioni si era mostrata scettica sull’esistenza di resti del porto, ha lasciato invece che a dare una forte e pesante impronta all’area Gesam fosse la Piazza Coperta: uno sfregio all’urbanistica e alla storia della città cui è difficile rimediare".
Le due associazioni chiedono ora all’amministrazione Pardini di riorganizzare la sistemazione degli spazi esterni dell’area Gesam tenendo conto degli ultimi ritrovamenti. "Anche utilizzando il finanziamento Pinqua che è ancora in corso di definizione e con l’accordo della Soprintendenza – conclude la nota – il Comune potrebbe prevedere soluzioni che contemplino, o che perlomeno non impediscano in futuro, il recupero unitario delle strutture murarie della "darsena", portate alla luce nel 2009-2011 nell’area della Piazza coperta con quelle, ad esse allineate ed in perfetta continuità, degli "scali del porto" portati alla luce l’estate scorsa nell’area prospiciente il Chiesone".
F.V.