Puccini, si indaga sul comitato La Procura vuole far chiarezza

Acquisiti per ora i documenti relativi al consiglio comunale straordinario e alle varie dichiarazioni

Puccini, si indaga sul comitato   La Procura vuole far chiarezza

Puccini, si indaga sul comitato La Procura vuole far chiarezza

di Teresa Scarcella

Non c’è tregua per il Comitato per le celebrazioni pucciniane. Dopo mesi di fuoco incrociato ecco che interviene la Procura di Lucca a voler fare ordine tra le tante, tantissime, parole che sono state dette in questi mesi, da più parti. Negli uffici di via Galli Tassi, da qualche giorno, c’è un fascicolo aperto sul caso. Nessuna persona indagata, nessun capo di imputazione, per ora. Al momento si tratta di un’indagine conoscitiva in fase embrionale, che nasce in sostanza dagli eventi di questi mesi burrascosi, nonché dalle dichiarazioni rilasciate pubblicamente dai vari soggetti coinvolti a vario titolo. A far sollevare le antenne dei magistrati sono stati i dubbi e le perplessità sollevate a più riprese da alcuni membri del comitato sulla gestione dello stesso, dalla raffica di dimissioni che lo hanno caratterizzato fin dai suoi primi giorni di vita, dalle motivazioni date dai diretti interessati. Parte dalle accuse pesanti messe nero su bianco, tra cui quelle a firma dei tre accademici Gabriella Biagi Ravenni, Virgilio Bernardoni e Michele Girardi, che in una memoria indirizzata al governo avevano segnalato tutta una serie di irregolarità nell’amministrazione Veronesi.

Le stesse che sono state poi rese note durante il consiglio comunale straordinario del Comune di Lucca, del 6 febbraio scorso. E forse proprio quella seduta è stata in qualche modo l’ago della bilancia. In quell’occasione, tra le varie cose, si parlò di poca trasparenza e di conflitti di interessi. Furono diversi gli interventi, tra l’opposizione ma non solo, a sottolineare la gravità di certe accuse e, in qualche modo, a solleticare la pancia della Procura. Lo stesso consigliere Cecchini, in maggioranza con Lista Civile, aveva fatto notare come le dichiarazioni contenute in quella memoria non potessero passare inosservate, anche da parte della magistratura. E infatti la Procura non è rimasta indifferente di fronte a tutto questo sbracciarsi, da una parte e dall’altra. Così come non ha potuto ignorare le dichiarazioni fatte dallo stesso presidente Veronesi quando, nel replicare alle accuse che gli erano state mosse, disse: "Tutti i membri del Comitato, nessuno escluso, sono in conflitto di interessi per quanto riguarda i finanziamenti".

Da qui la lente di ingrandimento della Procura, che ora vuole vederci chiaro e per farlo è partita proprio da tutto questo articolato botta e risposta. Nei giorni scorsi ha quindi acquisito i documenti inerenti al consiglio comunale straordinario e ha messo insieme le dichiarazioni pubbliche rilasciate dalle varie parti coinvolte nella querelle, nonché lettere e memorie. Nessun atto del Comitato è presente, ad oggi, nel carteggio. Come ha tenuto a specificare lo stesso Veronesi: “Nessun ufficiale di polizia giudiziaria si è recato a Viareggio e nessun atto è stato prelevato dalle sedi operative del Comitato. Gli unici atti del Comitato, cioè i suoi 15 verbali delle assemblee tenutesi, sono in parte visibili sul sito del Comitato e sono comunque nella totalità in possesso di qualsiasi dei membri del Comitato stesso".

Questo, chiaramente, non vuol dire che la Procura non possa acquisirli eventualmente più avanti, se lo riterrà necessario. E Veronesi, per nulla preoccupato da questa possibilità, si mette a "disposizione di qualsiasi organo della magistratura per consegnare qualsiasi atto, delibera, verbale, bilancio, rendiconto o quant’altro riguardi la vita del Comitato e le deliberazioni assunte e gli atti conseguenti".