
"Mentre le città sembrano crescere senza sosta a svantaggio dei piccoli borghi, è motivo di grande sorpresa e ancor più di piacere, scoprire in alcuni abitati quasi spopolati e ove i pubblici servizi sono divenuti inesistenti, straordinari privati che mantengono vivi negozi all’altezza dei centri più importanti. È ciò che accade a Ponte all’Ania, minuscola frazione di Barga, dove dalla farmacia all’edicola, dall’elettrotecnica agli alimentari viene offerto un servizio rapido, cordiale ed efficiente, dove è possibile trovare qualsiasi articolo si vada cercando e dove si torna volentieri, anche facendo un po’ più di strada, perché sebbene il paese sembri morire chi lo abita e chi vi lavora ne fa battere forte il cuore".
Una sensibile testimonianza di un nostro lettore, Lorenzo Benedetti, insegnante di Borgotaro che spesso per lavoro e per famiglia si trova a soggiornare a Ghivizzano. Benedetti ha scritto questa lettera perché rimasto colpito da Ponte all’Ania e dai suoi negozi ed è significativo quello che testimonia. Ponte all’Ania è un piccolo mondo a parte in effetti, una terra di confine tra Barga e Coreglia, divisa tra i due Comuni dalle sponde del Serchio e non è uno di quei paesi che attrae a prima vista per bellezza e amenità. Lo stradone che l’attraversa è la trafficata Sr 445 e, se un tempo in paese c’erano quasi tutti i servizi pubblici, oggi a resistere sono solo una manciata di negozi. Sembra quasi un piccolo paese del Far West e invece questo è un diamante, e nemmeno tanto grezzo, in quanto a umanità e intelligenza delle persone che, con le proprie attività, lo portano avanti.
Sono proprio i suoi negozi a rendere vivo e vitale questo piccolo centro con avventori che vengono anche da fuori. "Essendo spesso in valle del Serchio ho avuto modo di conoscere tutti i centri, da Lucca fino a Castelnuovo, ma sono rimasto molto colpito da quello che succede in questo paesino che è una di quelle frazioni che sembra non offrire nulla ed invece ho trovato molto interessante - ci racconta lo stesso Benedetti - Non si trovano nemmeno in città negozi così riforniti e poi titolari così cordiali, pronti ad aiutarti. Non sono un esempio comune nemmeno in Valle del Serchio".
Una piccola, grande realtà che, non lo diresti, è sposata anche con la storia. Pochi sanno infatti che Ponte all’Ania ha ospitato Gaetano Bresci. L’anarchico che uccise il Re d’Italia Umberto I, risedette e lavorò a Ponte all’Ania, poco prima dell’omicidio. La storia del paese però, è comunque e soprattutto, storia di commercio e lo sempre stato. Negli anni d’oro, non tanti decenni fa, i negozi erano oltre 70, oggi i negozi sono una decina in tutto, ma il paese lo difendono e la rappresentano davvero bene.
Luca Galeotti