
Nessuno ’stop’ all’insediamento prospettato nell’area verde delle Pioppete. Ieri la commissione urbanistica ha bocciato una serie di osservazioni anche se la parola finale spetterà al consiglio comunale, facendo presagire una nuova girandola di discussioni. Tra le osservazioni respinte c’erano anche quelle del comitato cittadino (nella foto la raccolta di firme per dire ’no’ al progetto): su 40 ne sono state parzialmente accolte una manciata, aumentando la preoccupazione degli abitanti, come spiega la portavoce Elisa Barbato.
"Hanno banalizzato i nostri contributi – dice – riducendoli a un paio di argomenti. Eppure abbiamo puntato su vari temi: dalla salvaguardia ambientale al rischio idraulico, dal possibile degrado in caso di capannoni non utilizzati come quelli esistenti sull’Aurelia fino al rischio, per le nostre case, di una svalutazione e di possibili allagamenti". Il comitato boccia anche la prospettiva di un ’cuscinetto’ di 10 metri di verde tra i capannoni e le case, annunciato dalla maggioranza. "Non accettiamo contentini né palliativi – aggiunge – e neppure compromessi. Vogliamo solo che il terreno resti intonso e non venga murato. Sappiamo che enti quali la Regione e il Genio civile hanno manifestato la loro perplessità e inoltre, essendo la zona sottoposta a vincolo boschivo, anche la Sovrintendenza dovrà esprimere il proprio parere quando ci sarà il progetto esecutivo". Mentre il consigliere Pd Nicola Conti ha chiesto ufficialmente che le sedute siano rese pubbliche, il presidente della commissione Paolo Bigi (nella foto in alto) difende l’operato del Comune. "Alcune osservazioni del comitato sono state parzialmente accolte – spiega – perché ci sono soluzioni che riteniamo valide. Ma non è un’area boscata tipo Versiliana e Varenna, bensi una realtà più ’giovane’ in cui sono comunque previste ripiantumazioni. La schermatura di 10 metri di verde è una previsione inserita nel futuro piano operativo in caso di nuovi insediamenti produttivi. Al Pd ricordo che è falso dire che l’intervento non verrà fatto. Regione e Genio civile hanno fornito alcune prescrizioni a cui la proprietà dell’area dovrà rispondere nella fase progettuale qualora intendesse proseguire l’intervento di insediamento. Sarà quindi l’impresa a valutare l’opportunità in base a costi e benefici. La differenza tra noi e la sinistra è che non chiudiamo la porta in faccia a sviluppo, lavoro e investimenti".